Le tre Pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa

sulla mostra

È una mostra senza precedenti quella ospitata nella sala della Tribuna di Michelangelo, all'interno del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. La prestigiosa sede museale, nel cuore del capoluogo toscano, accoglie infatti per la prima volta l'originale della Pietà Bandini, di cui è da poco terminato il restauro, e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini provenienti dai Musei Vaticani. Un'occasione per conoscere l'evoluzione dello stile scultoreo di Michelangelo, riflettendo anche sulla sua maturazione spirituale. 

LE TRE PIETÀ DI MICHELANGELO INSIEME A FIRENZE


Alla prima giovinezza del maestro dell'arte italiana risale la Pietà Vaticana (1498-99), scolpita per la Cappella dei Re di Francia nell’antica San Pietro, a Roma. All'ultima stagione della sua vita appartengono invece la Pietà oggi inclusa nella collezione del museo fiorentino, alla quale l'artista cominciò a lavorare intorno al 1547, e la Pietà Rondanini conservata a Milano, il cui progetto risalirebbe agli anni tra il 1552 e il 1553. La mostra, che sarà riproposta in autunno nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, a Milano, dove i tre calchi in gesso delle Pietà saranno presentati in un allestimento appositamente progettato, è stata promossa in occasione dell'incontro internazionale "Mediterraneo frontiera di pace 2022".


L'EVOLUZIONE DELLA SCULTURA DI MICHELANGELO


Per Timothy Verdon, Direttore del Museo dell’Opera del Duomo, che ha curato la mostra con i direttori dei musei Barbara Jatta, Sergio Risaliti e Claudio Salsi, l'osservazione ravvicinata delle tre Pietà consente di "misurare la crescita stilistica del Buonarroti nei cinquant’anni che separano la Pietà giovanile dalle altre due, e l’evoluzione assai più concentrata ma anche drammatica tra la Pietà fiorentina e quella milanese. Permette inoltre di cogliere la maturazione del pensiero di Michelangelo intorno al soggetto sacro tra la fine del Quattrocento e la metà del secolo successivo, mettendo a fuoco il nesso tra vita ed arte nello scultore credente che, per buona parte della sua carriera, era al servizio dei papi e quindi interprete privilegiato delle istanze di una Chiesa in dinamico cambiamento".

[Immagine in apertura: Pietà Bandini, Museo dell'Opera del Duomo, Firenze. Foto Antonio Quattrone]

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