Robert Doisneau_

sulla mostra

Negli spazi del Museo Diocesano Carlo Maria Martini va in scena la mostra dedicata a Robert Doisneau, uno dei più grandi esponenti della fotografia umanista internazionale. Un'esposizione che, oltre a offrire un affascinante colpo d'occhio sulla produzione del fotografo francese, regala ai visitatori anche il suggestivo ritratto di una Parigi che non esiste più. Visitabile fino al 15 ottobre prossimo, l’antologica, curata da Gabriel Bauret, ripercorre in 130 scatti l'attività di Doisneau dagli esordi fino alla sua morte nel 1994.



GLI SCATTI DI DOISNEAU A MILANO


Il percorso espositivo, diviso in sezioni, propone un’emozionante viaggio nella capitale francese in un’epoca ormai lontana nel tempo e nella memoria. Nel farlo, ripercorre oltre cinquant’anni di carriera di Doisneau e analizza i temi più identificativi della sua opera: il lavoro, il tempo libero, i giochi dei bambini, la moda, la danza, la guerra e la liberazione, i desideri che animavano l’umanità fra gli anni Trenta e gli anni Sessanta del secolo scorso. Protagonisti delle fotografie sono i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli animali, ma anche scrittori e poeti come il compagno di scorribande Jacques Prévert e Picasso.



LA MOSTRA AL MUSEO DIOCESANO


Tra gli scatti esposti nella rassegna milanese, provenienti dall’Atelier Robert Doisneau di Montrouge, spicca Le Baiser de l'Hôtel de Ville del 1950, che ritrae il celebre bacio di una giovane coppia davanti al municipio di Parigi e che Doisneau immortalò durante un servizio per la rivista americana Life. A margine del percorso espositivo è prevista anche la proiezione di un’intervista video del curatore Bauret e di un estratto del film girato nel 2016 dalla nipote dell’artista, Clémentine Deroudille, dal titolo Robert Doisneau, le révolté du merveilleux, che ripercorre la vita del fotografo, dalle prime pubblicazioni sui giornali ai felici anni del dopoguerra. 

[Immagine in apertura: Robert Doisneau, Le Baiser de l'Hôtel de Ville, 1950 © Robert Doisneau]

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