Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico

sulla mostra

Tra i protagonisti indiscussi della fotografia del secondo Novecento, Vasco Ascolini approda per la prima volta a Milano con un'affascinante esposizione dal titolo Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico. Visitabile fino al prossimo 3 dicembre, la mostra prende forma negli spazi del Museo Bagatti Valsecchi, regalando al pubblico un interessante dialogo tra l'identità storico-artistica dell'istituzione milanese e la preziosa collezione fotografica dell'artista reggiano, provenienti dalla Fondazione Pasquale Battista. Per l'occasione, gli scatti di Ascolini sono messi in relazione con le opere del passato, tra i capolavori di Thorvaldsen, i gessi di Canova e i dipinti di De Chirico conservati nel museo milanese, dando vita a un suggestivo racconto a metà tra antico e contemporaneo.


GLI SCATTI METAFISICI DI ASCOLINI A MILANO


Le sale del museo ospitano oltre settanta fotografie di Ascolini che esprimono l'essenza del suo linguaggio: immagini che raffigurano architetture isolate, bianchissime sculture marmoree, immensi spazi disabitati. Fil rouge dell'esposizione sono quindi i dialoghi metafisici: non è un caso, di conseguenza, che nell'itinerario della mostra le opere di Ascolini si "fondano" con le tele di De Chirico, tra cui spicca Piazza d'Italia, con l'Autoritratto in gesso di Canova e con alcuni dei più celebri contributi di Thorvaldsen, provenienti dall'Accademia di Belle Arti di Carrara. La mostra rappresenta un'occasione preziosa non solo per addentrarsi nell'universo visivo di Ascolini, ma anche per immergersi nell'arte e nei capolavori conservati nel museo Bagatti Valsecchi. “Il nucleo di oltre settanta fotografie di Vasco Ascolini, dedicate alla statuaria antica, viene messo in dialogo con alcuni marmi, con i gessi di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen [...] e con le tele di Giorgio De Chirico, confermando la suggestione metafisica di Ascolini”, afferma Camilla Bagatti Valsecchi, presidente della Fondazione Bagatti Valsecchi.


IL FOTOGRAFO VASCO ASCOLINI


Classe 1937, Vasco Ascolini nasce a Reggio Emilia e inizia la propria carriera fotografica a metà degli anni Sessanta. In breve tempo, acquisisce un importante bagaglio tecnico, specializzandosi sempre di più negli scatti dedicati al teatro e ai reperti museali e architettonici del passato. Negli anni Settanta diventa fotografo ufficiale del Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia, iniziando una fiorente carriera in Italia e all'estero. Raggiuge l'apice della fama intorno agli anni Ottanta, esponendo, tra gli altri, anche al Lincoln Center di New York. Oggi è considerato una delle personalità di più influenti della fotografia contemporanea in Italia, e non solo.

[Immagine in apertura: Vasco Ascolini, Ivry sur Seine, Grand Depot, 1997, Stampa analogica ai sali d'argento adopera dell'autore, cm 37 x 24,8, Milano, Fondazione Pasquale Battista]

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