
Sacro e profano nell'architettura di Mario Botta
Architettura
13 aprile 2022

Sacro e profano nell'architettura di Mario Botta
Architettura
13 aprile 2022
A Roma il MAXXI ospita fino al 4 settembre 2022 un’installazione site specific firmata da Mario Botta e costituita da riproduzioni in legno di una selezione dei più suggestivi edifici dell’architetto. Concetto guida dell’esposizione: sacro e profano.
Per la settima edizione del ciclo NATURE, il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo ha invitato il maestro dell’architettura internazionale Mario Botta a progettare un’installazione site specific capace di sintetizzare, tridimensionalmente, la propria poetica architettonica. La Galleria Gian Ferrari, fino al 4 settembre 2022, ospita così la mostra MARIO BOTTA. SACRO E PROFANO curata da Margherita Guccione e Pippo Ciorra; a costituirla sono scenografiche e pregiate riproduzioni lignee, a varie scale, di progetti realizzati dall’architetto svizzero nel corso della sua carriera.
L'ARCHITETTURA DI MARIO BOTTA IN MOSTRA AL MAXXI
L’idea di sintetizzare la ricerca architettonica di Botta nella dualità sacro/profano è declinata in due modi: come logica suddivisione degli edifici da lui progettati, divisi a seconda della loro funzione e destinazione d’uso tra luoghi sacri e spazi indirizzati all’uso civile; e come pretesto per indagare concetti chiave dell’architettura e del progettare. Secondo Botta, la dimensione sacrale è già insita nell’architettura: risiede, ad esempio, nel rapporto tra luce e ombra, pieni e vuoti, trasparenza e materia, gravità e leggerezza. “Costruire è di per sé un atto sacro, è un’azione che trasforma una condizione di natura in una condizione di cultura; la storia dell’architettura è la storia di queste trasformazioni. Il bisogno che spinge l’uomo a confrontarsi con la dimensione dell’infinito è una necessità primordiale nella ricerca della bellezza che sempre ha accompagnato l’uomo nella costruzione del proprio spazio di vita”, afferma l'architetto.
I PROGETTI DI MARIO BOTTA ESPOSTI A ROMA
La coinvolgente installazione vede a rappresentanza del tema del “sacro” una serie di edifici di culto progettati in tutto il mondo da Botta. Tra i suoi primi approcci con la dimensione sacrale spicca la Chiesa di San Giovanni Battista a Mogno, in Svizzera, visibile in mostra attraverso una riproduzione in scala 1:2 dell’abside. C’è poi la Chiesa di San Rocco a Sambuceto, in Abruzzo, appena ultimata, la Cattedrale della Resurrezione a Évry, in Francia, la suggestiva Cappella di Santa Maria degli Angeli sul Monte Tamaro, la Sinagoga Cymbalista e il Centro dell’eredità ebraica di Tel Aviv, la Chiesa di San Carlino sul Lungolago di Lugano e quella del Santo Volto a Torino. Il tema del “profano” è invece espresso in mostra da quattro progetti: due poli museali quali il MART di Rovereto e lo statunitense Museo Bechtler di Charlotte, il ristorante svizzero Fiore di Pietra realizzato sul Monte Generoso a un’altitudine di oltre 1.700 metri e, infine, il suggestivo Centro termale Fortyseven di Baden, anch'esso in Svizzera.
[Immagine in apertura: Allestimento della mostra al MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo Nature. MARIO BOTTA SACRO E PROFANO. Credit: Enrico Cano]
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