
Alle Scuderie del Quirinale la grande mostra sul Barocco e Bernini
Arte
10 aprile 2025

Alle Scuderie del Quirinale la grande mostra sul Barocco e Bernini
Arte
10 aprile 2025
Alle Scuderie del Quirinale, fino al 13 luglio, una mostra racconta la Roma del Bernini come crocevia culturale tra Europa, Asia, Africa e Americhe, con oltre 100 opere provenienti da istituzioni internazionali.
Nel Seicento, Roma non era soltanto il cuore spirituale della cristianità, ma un crocevia vivo e vibrante di culture, lingue e visioni del mondo. Superando i confini dell’Europa, la città si trasformava in un palcoscenico di incontri tra civiltà lontane, accogliendo ambasciatori persiani, missionari cinesi, viaggiatori africani e preziosi manufatti provenienti dalle Americhe. A raccontare questa fitta rete di scambi e contaminazioni culturali è Barocco Globale. Il mondo a Roma nel secolo di Bernini, la grande mostra ospitata alle Scuderie del Quirinale fino al 13 luglio: un viaggio affascinante nell’arte e nella storia, che restituisce il volto cosmopolita della Roma barocca, ritratta come snodo di saperi, identità e relazioni provenienti dai quattro angoli del mondo. Oltre cento opere, in prestito da musei internazionali, compongono un ricco mosaico visivo e concettuale che mette in discussione la visione eurocentrica del Barocco, rivelando un’epoca profondamente segnata da relazioni transcontinentali, diplomatiche e religiose.
IL BAROCCO “OLTRE L’EUROPA” IN MOSTRA A ROMA
La mostra si sviluppa in sezioni che approfondiscono i molteplici volti di Roma nel XVII secolo. Dall’Africa mitizzata e studiata in chiave etnografica, con capolavori come Giovane africano di Nicola Cordier o l’Allegra compagnia di Valentin de Boulogne, si passa alla straordinaria impresa di Bernini per la Fontana dei Fiumi, dove si riconosce una precoce sensibilità verso le identità culturali rappresentate: il Rio della Plata diventa infatti incarnazione dell’Africa subsahariana, simbolo della consapevolezza della presenza afrodiscendente nel "Nuovo Mondo".
Al centro del progetto espositivo c’è il ruolo della Chiesa e della diplomazia: missionari in abiti cinesi, ambascerie persiane, cristiani in Giappone, e la ricca produzione artistica che documenta questo dialogo incessante. Straordinari oggetti liturgici, come mitre e paramenti realizzati in piume provenienti dal Centroamerica, testimoniano un collezionismo globale che si intreccia con la curiosità scientifica e lo slancio evangelico dell’epoca. Roma non solo accoglieva, ma integrava e celebrava l’altro, riplasmandolo nel suo immaginario, nelle sue cerimonie, nella sua arte.
IN MOSTRA ANCHE GLI AFFRESCHI DEL QUIRINALE
Il percorso si chiude in modo evocativo con un’opera di Nicolas Poussin che, pur narrando l’impresa romana di Annibale, offre l’occasione per rappresentare Don Diego, un elefante indiano arrivato nella capitale dopo un viaggio epico attraverso Asia e Europa: è l’emblema dell’esotismo che affascinava i contemporanei, ma anche della capacità di Roma di diventare punto di arrivo e di trasformazione per tutto ciò che veniva da fuori. Questa narrazione si completa con i ritratti di Robert Shirley e Teresia Sampsonia, coppia interculturale che visse nella Roma papale, effigiati da Van Dyck in una delle testimonianze più toccanti del cosmopolitismo barocco. Non mancano infine le connessioni con gli affreschi del Quirinale, aperti eccezionalmente al pubblico per l’occasione: un ciclo pittorico che immortalava, già nel 1616, la pluralità di ambasciatori ricevuti dal Papa, tra cui il giapponese Hasekura Tsunenaga. In un tempo in cui il mondo sembrava più lontano, Roma lo aveva già accolto nei suoi palazzi, nei suoi riti e nelle sue immagini.
[Immagine in apertura: Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680), Rio della Plata (bozzetto preparatorio per la Fontana dei Fiumi),, 1649 - 1650, terracotta. Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro © Direzione regionale Musei Nazionali Veneto su concessione del Ministero della Cultura]
PUBBLICITÀ