
La "geniale sregolatezza" di Carol Rama in mostra a Torino
Arte
04 aprile 2025

La "geniale sregolatezza" di Carol Rama in mostra a Torino
Arte
04 aprile 2025
A dieci anni dalla scomparsa di Carol Rama, la “sua” Torino le dedica una grande retrospettiva. Cento opere raccontano una carriera libera e visionaria, tra erotismo, materia e invenzione. Ad arricchire il percorso anche la sezione fotografica "Inside Carol Rama" di Bepi Ghiotti, che ci conduce nella sua casa-studio, luogo simbolico di creazione e incontri con grandi intellettuali come Calvino e Pavese.
C’è qualcosa di incendiario e disarmante nel mondo di Carol Rama: un universo costruito con la furia e la grazia dell’intuito, dove erotismo e materia, dolore e ironia, si stringono in un abbraccio impudico e poetico. A dieci anni dalla sua scomparsa, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino le dedica una grande retrospettiva che ripercorre oltre settant’anni di creatività viscerale.
Curata da Francesco Poli e Luca Motto (visitabile dal 15 aprile al 14 settembre), Carol Rama. Geniale sregolatezza riunisce cento opere che tracciano il percorso di un’artista che ha sempre rifiutato di piegarsi alle etichette, "accendendo" la scena internazionale con il suo linguaggio spiazzante e personale.
100 OPERE DI CAROL RAMA IN MOSTRA A TORINO
Diviso in otto sezioni, il percorso espositivo è un viaggio nel tempo e nell’inconscio. Dagli anni Trenta ai Duemila, Rama ci conduce in una danza irregolare tra figurazione ed astrazione, tra macchie e materiali, tra desiderio e disfacimento. Gli anni Cinquanta la vedono protagonista del Movimento Arte Concreta, ma Rama è già oltre: la sua ricerca si fa materica con i celebri Bricolages, in cui occhi di bambola, siringhe, tappi e oggetti usurati diventano nuovi alfabeti visivi. Ogni opera è un racconto, un esorcismo privato che parla anche di noi.
Negli anni Settanta, con la serie delle Gomme, affonda le mani in camere d’aria e copertoni, li dispone su superfici nere e bianche come ferite eleganti. E poi il ritorno alla figura, ai suoi angeli e animali, alle sue carte pregiatissime punteggiate di sogni e ossessioni. Rama non dipinge per compiacere, ma per inquietare, per entrare nel profondo con la forza ruvida della verità.
GLI SCATTI DELLA CASA-STUDIO A TORINO
Ad arricchire ulteriormente il progetto espositivo è la sezione speciale Inside Carol Rama, il progetto fotografico firmato da Bepi Ghiotti che ci accompagna dentro la leggendaria casa-studio di via Napione, nel cuore di Torino, dove Carol Rama ha vissuto e creato per oltre settant’anni. Un luogo mitico, sospeso nel tempo, che non era solo dimora ma anche fucina creativa, rifugio intimo e teatro di incontri straordinari. Attraverso dodici intensi scatti, il visitatore può esplorare un microcosmo affascinante dove ogni dettaglio – arredi, oggetti, libri, fotografie, pareti cariche di segni – racconta la vita, le ossessioni e le passioni dell’artista. Era tra quelle mura, impregnate di storia e memoria, che Carol dialogava con alcune delle menti più brillanti del Novecento: Italo Calvino, Cesare Pavese, Edoardo Sanguineti, Felice Casorati e tanti altri intellettuali, musicisti e critici d’arte.
[Immagine in apertura: Carol Rama, Senza titolo (Paesaggio), 1957. Tecnica mista su carta, 31x48 cm. Collezione privata]
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