Ph. Roberto Della Noce

Un capolavoro di Raffaello "ospite illustre" a Napoli

Arte

27 marzo 2025

Ph. Roberto Della Noce

Un capolavoro di Raffaello "ospite illustre" a Napoli

Arte

27 marzo 2025

Nell’ambito della 16esima edizione della rassegna "L’Ospite illustre", la sede partenopea delle Gallerie d’Italia ospiterà nei prossimi tre mesi la “Dama col liocorno”, dipinta a inizio Cinquecento dal grande pittore urbinate. Una mostra che consentirà di approfondire la conoscenza di uno tra i ritratti più celebri della storia dell’arte, concesso eccezionalmente in prestito dalla Galleria Borghese di Roma.

Sarà una prestigiosa opera giovanile di Raffaello Sanzio ad animare la primavera culturale napoletana: alle Gallerie d’Italia di Via Toledo, a Napoli, è tutto pronto per la mostra dedicata alla Dama col liocorno, capolavoro appartenente alla collezione della Galleria Borghese di Roma. L’esposizione, che resterà aperta al pubblico dal 27 marzo al 22 giugno, costituisce il sedicesimo appuntamento dell’iniziativa L’Ospite illustre, il programma che dal 2015 promuove l’esposizione temporanea presso le varie sedi delle Gallerie d’Italia di opere di assoluta rilevanza artistica, provenienti da noti musei internazionali.

A evidenziare ulteriormente l’importanza della mostra a Napoli, contribuisce la scelta della sede presso cui l’opera di Raffaello sarà esposta: si tratta infatti della sala che solitamente ospita il Martirio di sant’Orsola, ultima tela attribuita a Michelangelo Merisi, attualmente dislocata a Roma per la mostra Caravaggio 2025 alle Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini.

IN MOSTRA ALLE GALLERIE D’ITALIA UN’OPERA GIOVANILE DEL MAESTRO URBINATE

La storia della Dama col liocorno è stata segnata dalle diverse interpretazioni dell’opera e dai numerosi interventi che ne hanno modificato l'aspetto. Dipinto a olio su tavola nei primi mesi del 1505 e successivamente trasportato su tela, il quadro è stato per secoli considerato il ritratto di Santa Caterina d'Alessandria, identificabile dal profilo di una ruota dentata che copriva l’attuale unicorno. Fu solo nella prima metà del Novecento che il lavoro dello storico dell’arte Roberto Longhi e un attento restauro ripristinarono l’iconografia originale dell’opera.

Successive indagini radiografiche hanno inoltre consentito di scoprire come inizialmente, al posto di un simbolo di castità come il liocorno, Raffaello avesse tratteggiato un cagnolino, tradizionalmente associato alla fedeltà. Tali riferimenti sembrano indicare che il ritratto sia stato realizzato su commissione in occasione di un matrimonio. La mostra alle Gallerie d’Italia offre quindi un'occasione preziosa per osservare da vicino e riscoprire il capolavoro giovanile del maestro rinascimentale, anche alla luce di un iter conservativo tanto complesso.

IL LEGAME TRA RAFFAELLO SANZIO E LEONARDO DA VINCI

Un altro aspetto di grande interesse della mostra napoletana è l’esplorazione del legame tra l’opera giovanile di Raffaello e uno dei capolavori di Leonardo da Vinci: la Gioconda. Lo stile e la composizione della sua Dama col liocorno rispecchiano un’impostazione stilistica che risente del confronto con il capolavoro di Leonardo (che il pittore urbinate ebbe modo di ammirare nel 1504, a Firenze, se non addirittura l’anno precedente).

Oltre a evidenziare la ricchezza di significati simbolici e il valore artistico intrinseco dell’opera del genio urbinate, l’esposizione temporanea permetterà dunque ai visitatori di approfondire la comprensione del contesto in cui Raffaello operava, nonché di indagare il legame tra le opere di due maestri che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte.

[Immagine in apertura: ph. Roberto Della Noce]

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