
La primavera a Firenze è nel segno di Caravaggio
Arte
28 febbraio 2025

La primavera a Firenze è nel segno di Caravaggio
Arte
28 febbraio 2025
A partire dalla fine di marzo, una mostra nelle suggestive sale di una villa seicentesca nel cuore di Firenze celebrerà il ruolo di due figure rilevanti per la cultura italiana del XX secolo: quelle dello storico dell'arte Roberto Longhi e di Anna Banti, scrittrice e traduttrice. L’esposizione presenterà i capolavori di artisti del calibro di Caravaggio, Morandi e Ribera, in dialogo con documenti d'archivio, fotografie e contributi multimediali.
Manca poco meno di un mese all’inaugurazione dell’attesa mostra-evento intitolata Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti che sarà visitabile presso Villa Bardini, a Firenze, dal 27 marzo al 20 luglio 2025. Attraverso le dodici sale dedicate dell’iconica dimora del XVII secolo, l’esposizione mira a rendere omaggio alla coppia di intellettuali del secolo scorso composta da Anna Banti, traduttrice e autrice di un romanzo decisivo per la riscoperta di Artemisia Gentileschi, e Roberto Longhi, storico dell'arte responsabile del successo internazionale dell'arte di Caravaggio e del Seicento italiano.
La collezione di opere d’arte, scritti inediti, fotografie e documentari d’archivio, accompagnerà i visitatori a scoprire il ruolo centrale per la storia della cultura italiana del Novecento assunto da una coppia capace di riunire attorno a sé nel corso degli anni un cenacolo a cui presero parte intellettuali del calibro di Giuseppe Ungaretti, Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini.
UNA MOSTRA PER CELEBRARE IL CENACOLO DI ROBERTO LONGHI E ANNA BANTI
L’allestimento dell’esposizione nei suggestivi ambienti di Villa Bardini punta a ricreare l’atmosfera unica di uno dei principali simposi del nostro Novecento. Protagonisti assoluti di questo capitolo fondamentale della cultura italiana sono Roberto Longhi e Anna Banti. Il primo impresse una svolta decisiva alla storia dell’arte quando, nel 1951, lavorò a una memorabile mostra su Caravaggio a Milano: l’enorme successo dell’esposizione ebbe il merito di riportare l’arte di Michelangelo Merisi sotto i riflettori dopo secoli di oblio, aprendo la strada alla sua consacrazione come icona della pittura universale. Negli stessi anni, Lucia Lopresti dava alle stampe Artemisia, romanzo ispirato alla figura di Gentileschi e firmato con il nome d’arte di Anna Banti, che rappresenta ancora oggi un termine di paragone assoluto nella rivalutazione delle donne troppo a lungo escluse ingiustamente dalla storia dell’arte “ufficiale”.
Grazie al loro impegno congiunto a favore della divulgazione culturale e delle arti visive e letterarie, Longhi e Banti furono capaci di far uscire l’arte dalle aule accademiche per avvicinarla alla gente comune, come ben testimoniato da due documentari proiettati in mostra, realizzati dal critico piemontese e dedicati a due artisti del calibro di Vittore Carpaccio e Carlo Carrà.
DA CARAVAGGIO A MORANDI, LE OPERE ESPOSTE A VILLA BARDINI
Il percorso di visita attraversa l’intera area espositiva di Villa Bardini e presenta capolavori assoluti della storia dell’arte, come il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, gli Apostoli di Jusepe de Ribera, e una sequenza di dieci piccole opere donate da Giorgio Morandi a Longhi e Banti, accanto a disegni, acquarelli, preziosi documenti d’archivio e fotografie che testimoniano la centralità e l’influenza della coppia di intellettuali sulla vasta rete di frequentazioni che animava la loro casa.
La mostra Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti offre così un excursus avvincente dal XVII al XX secolo, spaziando tra artisti e letterati di epoche e scuole diversissime, idealmente riuniti grazie al contributo offerto dalla coppia di intellettuali alla storia dell’arte e della cultura del nostro Paese.
[Immagine in apertura: Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Ragazzo morso da un ramarro, 1597 ca., olio su tela, Firenze, Fondazione Roberto Longhi]
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