Laguna di Venezia, drone. Ph. Leonardo Mizar Vianello

Com'era la laguna prima di Venezia? Sorprese emergono da uno scavo subacqueo

Architettura

17 aprile 2025

Laguna di Venezia, drone. Ph. Leonardo Mizar Vianello

Com'era la laguna prima di Venezia? Sorprese emergono da uno scavo subacqueo

Architettura

17 aprile 2025

L’eccezionale ritrovamento nella laguna di Venezia di un "ostriarium", un’antica struttura sommersa destinata all’allevamento delle ostriche, rivela nuovi dettagli sulla vita delle popolazioni che abitavano in quest’area in epoca romana.

La mostra Un Ostriarium Romano nella Laguna di Venezia al Museo di Storia Naturale di Venezia presenta una scoperta di importanza unica per l’archeologia italiana: un ostreario romano risalente al I secolo d.C., rinvenuto nella frazione di Lio Piccolo, un piccolo isolotto a nord-est del capolugo veneto. Secondo gli esperti, si dovrebbe trattare di un vivarium, una struttura posta sotto il livello dell’acqua per il mantenimento in vita delle ostriche destinate al consumo alimentare.

Al termine di un’indagine avviata nel 2021, i ricercatori dell’Università Ca’ Foscari hanno portato alla luce una vasca sommersa contenente circa trecento gusci di ostriche. Un ritrovamento che consente di raccogliere nuove informazioni sugli abitanti della laguna in epoca imperiale romana e sul loro rapporto con l'ambiente. La mostra in corso fino al 2 novembre nel museo veneziano espone il lavoro scientifico svolto da un team interdisciplinare di archeologi, geologi e biologi attraverso una serie di reperti, immagini e video degli scavi subacquei.

SCOPERTO NELLA LAGUNA DI VENEZIA UN ALLEVAMENTO DI OSTRICHE DI 2000 ANNI FA

Il cuore della scoperta archeologica è rappresentato da una vasca in mattoni e tavole di quercia, suddivisa in due settori dedicati all’allevamento di specie diverse. Le analisi al carbonio 14 e gli studi sul legno hanno permesso di fissare la datazione alla metà del I secolo d.C.. All'interno della struttura sono stati rinvenuti circa trecento gusci di ostrica comune, una specie ormai scomparsa dall’habitat della laguna veneta.

Gli studi scientifici interdisciplinari hanno permesso di stabilire come il ciclo di allevamento delle ostriche non iniziasse in vasca: la struttura serviva solo a mantenere in vita i molluschi prelevati in un altro luogo, a testimonianza di come il commercio delle ostriche in quest’area fosse una pratica molto articolata. Nei pressi dell'ostreario sono state poi identificate le fondamenta in mattoni di un edificio più grande. Il ritrovamento di frammenti di affreschi, mosaici e marmi pregiati lascia ipotizzare che si tratti di una villa di lusso, forse una di quelle descritte dal poeta latino Marziale alla fine del I secolo d.C..

L’IMPORTANZA DEGLI STUDI INTERDISCIPLINARI PER L’ARCHEOLOGIA LAGUNARE

La mostra al Museo di Storia Naturale non si limita all'esposizione dei reperti, ma presenta anche i risultati delle numerose indagini condotte. Dal percorso di visita emergono così dettagli curiosi sull’ambiente lagunare in età romana, scoperti anche grazie al polline rinvenuto nei gusci delle ostriche e nell'intonaco della vasca.

Segnalato inizialmente nel 1988 dal “padre” dell’archeologia lagunare, Ernesto Canal, l’ostriarium scoperto a Lio Piccolo offre una prospettiva inedita sulle attività ittiche e sulla vita nella laguna di Venezia duemila anni fa. Il progetto di ricerca sviluppato in questi quattro anni ha visto la collaborazione di enti e istituti di ricerca appartenenti a numerosi atenei. L'iniziativa attesta il ruolo chiave della ricerca scientifica in ambito archeologico, al fine di comprendere l’evoluzione di ambienti dinamici come quello lagunare, anche prima della fondazione della Serenissima.

[Immagine in apertura: Laguna di Venezia, drone. Ph. Leonardo Mizar Vianello]

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