Grotta di Diana, particolare con arco e vela della volta centrale vista dal braccio ovest. Foto di Andrea Concordia

A Tivoli Villa d'Este ritrova la Grotta di Diana dopo quasi mezzo secolo di chiusura

Arte

17 aprile 2025

Grotta di Diana, particolare con arco e vela della volta centrale vista dal braccio ovest. Foto di Andrea Concordia

A Tivoli Villa d'Este ritrova la Grotta di Diana dopo quasi mezzo secolo di chiusura

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17 aprile 2025

La storica riapertura della Grotta di Diana, in programma per il 6 maggio dopo un lungo intervento di restauro conservativo, restituisce ai visitatori della rinascimentale Villa d’Este a Tivoli un tesoro del nostro patrimonio culturale.

È tutto pronto a Tivoli, alle porte di Roma, per l’attesissima inaugurazione della Grotta di Diana, uno dei gioielli di Villa d’Este. A partire dal prossimo 6 maggio, l’ambiente sarà nuovamente aperto al pubblico, dopo circa mezzo secolo di chiusura e due anni dedicati a una serie di significativi interventi di restauro. L’ambizioso progetto di valorizzazione della grotta è il frutto del lavoro di Villae, l’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este.

Avviata nel 2023, l’opera di restauro conservativo ha avuto come obiettivo quello di recuperare il maggior numero possibile di elementi strutturali e decorativi originari, consegnando al pubblico di oggi un tesoro del nostro patrimonio artistico quasi dimenticato. A distanza di oltre 450 anni dalla sua edificazione, la Grotta di Diana si appresta così a riacquisire un ruolo centrale all’interno del grande parco rinascimentale della villa di Tivoli.

LA GROTTA DI DIANA RIAPRE AL PUBBLICO IL 6 MAGGIO

I visitatori che si recheranno a Villa d’Este nelle prossime settimane saranno accolti da un’eccezionale novità: l’accesso alla Grotta di Diana era infatti interdetto al pubblico fin dagli anni Ottanta. Il restauro eseguito in questi ultimi due anni ha permesso di recuperare tanto l’apparato ornamentale quanto i principali elementi architettonici del monumento. A livello estetico, gli elementi decorativi della grotta rappresentano la fusione ideale tra arte e natura, un concetto rappresentato anche nel grande mosaico policromo. Si tratta di un’opera realizzata attraverso l’impiego di conchiglie, paste vitree, pietre semipreziose e frammenti di pietra, che nel loro insieme danno vita a un gioco di luci che anima sia le scene marine raffigurate sulle volte che gli altri elementi scenici.

Altro tema centrale delle decorazioni sono le molteplici citazioni visive de Le metamorfosi, il capolavoro del poeta latino Ovidio che ha ispirato i soggetti rappresentati lungo le pareti della struttura. Il complesso apparato scenico del ninfeo era originariamente completato da quattro sculture, tra cui quella della dea della caccia, Diana, che ha dato il nome alla grotta. Nonostante le pessime condizioni in cui versavano quasi tutti gli ambienti della grotta fino al 2023, il restauro ha consentito di portare all’antico splendore i principali elementi sopravvissuti, incluse le strutture architettoniche esterne, maggiormente esposte agli agenti atmosferici.

IL RESTAURO E LA VALORIZZAZIONE DI UN TESORO “DIMENTICATO” DI VILLA D'ESTE

Accanto ai numerosi interventi conservativi, i restauratori hanno fatto installare una vetrata sul lato esposto verso la Capitale, al fine di proteggere la Grotta dal vento e prevenire la futura erosione dei materiali più delicati. Il complesso intervento è stato infine completato con l’installazione di nuovi elementi di illuminazione, che evidenziano ulteriormente il fascino di questo luogo storico.

La riapertura della Grotta di Diana consegna alle nuove generazioni un monumento tanto prezioso quanto finora dimenticato. Un intervento che “si propone di esplorare e decodificare le infinite suggestioni di Villa d’Este, mettendo in luce come questo luogo continui a emanare la sua magnificente bellezza, rivelando a tratti il sofisticato progetto culturale che ne fu alla base”, come ha voluto sottolineare Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este.

[Immagine in apertura: Grotta di Diana, particolare con arco e vela della volta centrale vista dal braccio ovest. Foto di Andrea Concordia]

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