A 500 anni dalla morte di Perugino, le sale cinematografiche accolgono la pellicola dedicata a un artista che merita di essere riscoperto. Grazie al talento che lo trasformò in uno dei pittori d'eccellenza del Rinascimento italiano.

Sono trascorsi 500 anni dalla morte di Pietro Vannucci, pittore rinascimentale conosciuto con il nome di Perugino, in virtù della terra che gli diede i natali, e a ripercorrerne la carriera è la mostra allestita alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Ma non solo. I prossimi 3, 4 e 5 aprile, l'atteso docu-film Perugino. Rinascimento immortale, fra i titoli della nuova stagione de La Grande Arte al Cinema targata Nexo Digital, raggiungerà le sale cinematografiche per descrivere agli spettatori le gesta pittoriche di un protagonista della stagione rinascimentale. PERUGINO AL CINEMA Prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, regista di Van Gogh. Tra il grano e il cielo e Napoleone. Nel nome dell’arte, su soggetto dello stesso Piscaglia con Marco Pisoni e Filippo Nicosia, il docu-film conta sulla partecipazione straordinaria di Marco Bocci per narrare la vita e l’opera di Perugino a partire dal suo legame con l’Umbria. Da Castel della Pieve sbarcherà a Roma e Firenze, poli culturali dell'epoca, entrando in contatto con maestri del calibro di Verrocchio e con colleghi come Botticelli e Leonardo da Vinci. Nonostante il talento e la fama, tuttavia, Perugino, dopo la morte avvenuta nel 1523, fu condannato all'oblio, venendo menzionato perlopiù in veste di mentore di Raffaello. Lo stesso Vasari, nelle sue Vite, non concederà ampio spazio alle vicende pittoriche di Perugino. La pellicola Perugino. Rinascimento immortale ribalta questo punto di vista, cedendo la parola al direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria, Marco Pierini, al direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, alla professoressa di Storia dell'architettura presso l'Università di Firenze Emanuela Ferretti, al geografo all’Università di Bologna Franco Farinelli, alla storica dell’arte della Galleria Nazionale dell'Umbria Veruska Picchiarelli, allo storico Franco Cardini e al coreografo e ballerino Virgilio Sieni per mettere in luce l'intraprendenza e la maestria di Perugino, capace di suggerire, nei suoi dipinti, l'equilibrio armonico tra forma e colore. LA VITA E LA PITTURA DI PERUGINO A emergere dalla narrazione sono capolavori quali La consegna delle chiavi della Cappella Sistina in Vaticano, il Compianto su Cristo Morto della Galleria Palatina di Firenze, la Pietà e L’Orazione nell’Orto delle Gallerie degli Uffizi, mentre lo sguardo del pubblico si muove tra i luoghi legati all'esistenza e alla produzione dell'artista: dagli affreschi della Cappella Sistina al Collegio del Cambio all’Archivio di Stato di Perugia, dalla Biblioteca Augusta alla Cappella San Severo a Cerqueto, solo per citarne alcuni. Non mancano un focus sull'allestimento delle due sale dedicate a Perugino dalla Galleria Nazionale dell’Umbria e un approfondimento sul restauro di alcune delle sue opere.
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