L'artista cinese, noto per i suoi interventi camaleontici, sta realizzando performance artistiche top secret presso gli Uffizi e Palazzo Pitti nel capoluogo toscano.

Le Gallerie degli Uffizi sono uno dei luoghi più riconoscibili di tutta Europa: le modulari architetture del Vasari, esemplare realizzazione del Manierismo cinquecentesco, sono state immortalate in innumerevoli dipinti, disegni, fotografie, video, film e documentari. Risulta difficile immaginare in che modo potrebbero dialogare con l'artista meno visibile del mondo: il camaleontico Liu Bolin. Eppure è notizia di questi giorni che l'artista si trova a Firenze per uno dei suoi segretissimi progetti presso la Galleria degli Uffizi e nella reggia dei Medici, Palazzo Pitti. L’ARTE DI LIU BOLIN Incuriosisce l'idea di vedere (o meglio, di non vedere) Liu Bolin nei raffinatissimi interni di Palazzo Pitti, una delle regge più grandiose e sontuosamente decorate d'Italia e d'Europa, una vera e propria Versailles medicea. In realtà il rapporto del cinese Liu Bolin con l'Italia è lungo e duraturo: l'artista ha avviato la sua esplorazione delle bellezze del Belpaese con la serie Hiding in Italy, in cui utilizza il suo body painting totale per mimetizzarsi in maniera pressoché perfetta con l'intorno. Attraverso il suo discreto celarsi nel contesto intende testimoniare la diversa sensibilità esistente in Italia nei confronti del paesaggio e del patrimonio storico-artistico rispetto alla Cina, un Paese talvolta più attento allo sviluppo impetuoso che alla conservazione. L'artista è stato esposto recentemente al Centre Pompidou di Parigi, al Mudec di Milano, al Musée de l'Elysée di Losanna, al Complesso del Vittoriano a Roma, alla sede delle Nazioni Unite a New York e al Fotografiska Museet di Stoccolma. IL GRANDE SUCCESSO DEGLI UFFIZI In attesa di vedere gli esiti del lavoro di Liu Bolin, che saranno presentati il prossimo anno, l'artista ha già comunicato che donerà agli Uffizi alcune opere, nel solco di una tradizione ormai nota per la sede fiorentina. Risale allo scorso anno, infatti, l’ingresso di 52 autoritratti di illustri fumettisti nella collezione degli Uffizi, che vantano una delle più estese raccolte al mondo di autoritratti d'artista. L'iniziativa di Liu Bolin conferma un periodo di fermento unico per gli Uffizi, che recentemente hanno anche deciso di esporre parte della loro collezione conservata nei depositi all'interno di varie sedi-satellite nel territorio circostante, nell’ambito dell’iniziativa Uffizi diffusi. Il museo fiorentino si conferma ancora una volta il capofila della cultura museale italiana, e non sorprende che la rivista inglese Timeout nel 2021 li abbia posizionati al primo posto nella classifica dei 20 best museums and galleries in the world. [Immagine in apertura: Liu Bolin. Courtesy Gallerie degli Uffizi]
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