Al Museo Revoltella di Trieste una mostra celebra il gruppo dei Macchiaioli, che seppero anticipare le caratteristiche della pittura impressionista francese.

A Trieste, a poca distanza dalla spettacolare Piazza Unità d'Italia, che pare voler abbracciare il mare, c’è un gioiello storico-artistico del Friuli-Venezia Giulia: è il Museo Revoltella, ospitato dall’edificio che fu la residenza del barone Pasquale Revoltella dalla sua edificazione fino al 1869. Qui fu allestita la sua collezione di opere d'arte del XIX secolo, e oggi, ampliato, il museo vanta opere di autori come Hayez, Fattori, De Nittis, ma anche Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana o Arnaldo Pomodoro. La mostra I Macchiaioli, aperta dal 19 novembre 2022 al 10 aprile 2023, è stata dunque allestita nel contesto ideale per scoprire, attraverso un corpus di oltre 80 opere particolarmente significative, le caratteristiche di quello che può essere considerato il gruppo di artisti italiani più importante dell'Ottocento. LA MOSTRA SUI MACCHIAIOLI AL MUSEO REVOLTELLA L'esposizione, prodotta da Arthemisia e curata da Tiziano Panconi, narra l'epopea dei pittori che a partire dal 1855 esplorarono le frontiere artistiche offerte dalla tecnica della pittura "a macchie", che consentiva una resa artistica più libera e vibrante. Il termine “macchiaioli” venne coniato nel 1862 in senso dispregiativo dal giornale conservatore e cattolico Nuova Europa, all'indomani della loro prima esposizione all'Esposizione Nazionale del 1861. Il loro stile è infatti lontano dall'arte accademica di quegli anni, dominata ancora da vetuste concezioni legate al Neoclassicismo o al Romanticismo. Attraverso una pittura realista e immediata, realizzata senza disegni preparatori, i Macchiaioli cercano di cogliere con brevi e decise pennellate l'immagine come appare al nostro occhio, anticipando le istanze dell'Impressionismo. I MACCHIAIOLI DA FIRENZE A TRIESTE Tra gli anni Cinquanta e Sessanta dell'Ottocento, al Caffè Michelangiolo, a poca distanza dall'Accademia di Belle Arti di Firenze, non era raro imbattersi in illustri esponenti del gruppo dei Macchiaioli. Avreste forse incontrato Telemaco Signorini, del quale in mostra a Trieste possiamo ammirare Bambino a Riomaggiore del 1894-95 o Solferino del 1859, oppure avreste potuto fare la conoscenza di Silvestro Lega, autore di Mamma con bambino del 1866-67, o perfino chiacchierare con Giovanni Fattori, che tra il 1900 e il 1905 dipinse Tramonto in Maremma. Sempre in esposizione a Palazzo Revoltella troviamo Bambino al sole del 1869, opera di Giuseppe De Nittis, e Signore al pianoforte, sempre del 1869, di Giovanni Boldini, che operarono in stretto contatto con gli impressionisti francesi. [Immagine in apertura: Vincenzo Cabianca, Acquaiole della Spezia , 1864. Olio su tela, 60x127 cm. Collezione privata. Courtesy Butterfly Institute Fine Art, Galleria d’arte, Lugano]
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