Oltre 150 immagini a colori del celebre fotografo di origini ungheresi Robert Capa sono esposte a Modena, nella cornice delle Gallerie Estensi. Un'occasione in più per conoscere un maestro dell'arte dello scatto, oltre i suoi iconici lavori in bianco e nero.

Una vita breve e intensissima. Nato a Budapest nel 1913, Robert Capa è riconosciuto a livello internazionale fra i massimi fotografi del Novecento, pur avendo attraversato quel secolo solo in parte: trovò infatti la morte nel 1954 in Vietnam, durante la Prima Guerra d'Indocina. Un tema, quello bellico, sul quale si basa buona parte della sua produzione fotografica e della sua notorietà, a tal punto che il nome di Capa è ampiamento associato al (discusso) scatto in bianco e nero Il miliziano colpito a morte, risalente al 1936 e alla Guerra Civile Spagnola. Eppure l'artista, cofondatore della prestigiosa agenzia Magnum insieme a Henri Cartier-Bresson, David "Chim" Seymour, George Rodger e William Vandivert, non disdegnò i temi "mondani" e l'uso della pellicola a colori, come documenta la mostra in corso alle Gallerie Estensi di Modena.CAPA A COLORI IN MOSTRA A MODENA Aperta fino al 13 febbraio prossimo, Capa in color indirizza l'attenzione dei visitatori su quella parte della produzione del fotografo contraddistinta dall'uso del colore. All'origine di questo progetto espositivo si colloca il lavoro di ricerca svolto da Cynthia Young, curatrice della collezione di Robert Capa all'International Centre of Photography di New York, e finalizzato a estendere la conoscenza sulla carriera del maestro. Di conseguenza la rassegna, che raccoglie oltre 150 opere, riesce a svelare un aspetto meno noto della sua parabola creativa, dimostrando la capacità di Capa di affiancare al profilo da fotoreporter quello di "sperimentatore", interessato a tutti i mezzi fotografici della sua epoca. Si scopre così che Capa lavorò regolarmente con le pellicole a colori e fino alla prematura scomparsa. Nonostante la notorietà sia in larga parte legata alle foto in bianco e nero destinate alle testate, Capa si misurò con le potenzialità espressive della fotografia a colori, dimostrando maestria anche in questo specifico ambito.OLTRE 150 IMMAGINI A COLORI DI ROBERT CAPA "Tutte le immagini in mostra sono state scansionate e poi corrette cromaticamente per restituire alle pellicole il colore sufficiente per renderle adeguate alla versione originale, poiché con il passare del tempo queste, specialmente quelle in Ektachrome, avevano subito perdite di colore importanti – ha dichiarato Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi. "Il lungo lavoro di restauro promosso dall’International Center of Photography ci permette di tornare ad apprezzare Robert Capa in tutte le sue sfumature". Le opere esposte, associate a lettere personali e appunti, al di là delle peculiarità compositive e dei dettagli tecnici, contribuiscono a raccontare uno spaccato della società in cui Capa visse, svincolandone così la memoria dall'esclusiva dimensione dei conflitti di inizio Novecento. Immagine dopo immagine, si scoprono i ritratti privati di Pablo Picasso, fotografato su una spiaggia con il figlio Claude, di Alberto Giacometti nel suo studio parigino, il dietro le quinte di film cult, come Viaggio in Italia di Roberto Rossellini, oltre a scene di vita mondana e a scorci di località turistiche europee in ascesa nella prima metà del XX secolo. [Immagine in apertura: Robert Capa, [Pablo Picasso gioca in mare con il figlio Claude, Vallauris, Francia], 1948. © Robert Capa/International Center of Photography/Magnum Photos]
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