Sono oltre 160 le opere esposte a Roma in occasione della mostra senza precedenti dedicata a Raoul Dufy. Concesse da importanti collezioni pubbliche e private francesi, danno vita a un percorso che descrive le innovazioni e lo stile dell'autore d'oltralpe, a cavallo tra Impressionismo e Fauvismo.

Sono le sale di Palazzo Cipolla, a Roma, ad accogliere la prima grande esposizione mai realizzata in Italia su Raoul Dufy. Scomparso nel 1953 e annoverato fra i maestri dell’arte moderna, l'artista è al centro di una monografica visitabile dal 14 ottobre al 26 febbraio 2023. Il percorso espositivo, curato da Sophie Krebs, conduce i visitatori alla scoperta della parabola professionale di un autore che nell'arco dell'intera carriera dimostrò profondo interesse verso la modernità, la sperimentazione e verso tutte le arti decorative. Provenienti da prestigiose istituzioni culturali fra cui il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, che conserva una delle sue più dense raccolte, il Centre Pompidou, il Musée des Tissus et des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza e il Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles, le opere in mostra a Roma sono oltre 160, inclusi dipinti, disegni, ceramiche e tessuti.LA MOSTRA DI RAOUL DUFY A ROMA Raoul Dufy. Il pittore della gioia, questo il titolo del progetto espositivo, si snoda lungo 14 sezioni tematiche; vengono presi in esame i principali filoni al centro della sua ricerca, in un itinerario che focalizza l'attenzione su questioni chiave nella sua pratica. Fra queste, l’utilizzo della composizione, della luce e del colore. La rassegna, inoltre, accende i riflettori sulle numerose tecniche da lui sperimentate dagli esordi fino agli anni Cinquanta, quando si avvicinò progressivamente anche ad altri ambiti, in seguito all'esperienza della guerra e per effetto della malattia che lo costrinse a rimanere nel suo studio, nel sud della Francia. LA STORIA DELL'ARTISTA FRANCESE RAOUL DUFY Scenografo, disegnatore e pittore della gioia e della luce, per la peculiare attitudine nel trasferire sulle sue tele la magia dei colori e l’intensità della luce, Dufy nacque in una famiglia di modeste condizioni economiche. Dal padre organista ereditò la passione per la musica, coltivata con continuità durante tutto la vita e riflessa anche nella sua produzione artistica. La crisi finanziaria della famiglia lo portò, nel 1891, a cercare lavoro a Le Havre. Negli anni strinse rapporti con i grandi nomi dell'arte francese della sua epoca, da Monet a Pissarro fino a Matisse, e riuscì a esporre per la sua prima volta al Salon des Indépendants nel 1903. Progressivamente ampliò il suo raggio d'azione, dedicandosi alle arti decorative: dalla xilografia alla pittura e alla grafica, dalle ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie. In ciascuno di questi settori, non smise mai di dare prova di un'eccezionale capacità di misurarsi con la potenza espressiva del colore, ottenendo esiti sorprendenti: è questo il caso del monumentale La Fée Electricité (1937-38), che con la sua lunghezza di 6 metri e 250 pannelli costitutivi è uno dei dipinti più grandi al mondo. [Immagine in apertura: Raoul Dufy, Atelier au torse, vers 1946. Huile sur bois, 45x54 cm. MAM Paris. Paris Musées / Musée d'Art Moderne. Droits d'auteur © ADAGP. © Raul Dufy by SIAE 2022]
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