Un'eccezionale scenografia immersiva per la Turandot di Puccini
DANZA E TEATRO
Si estende anche al settore operistico il raggio d'azione di teamLab. Dopo la prima mondiale a Ginevra, la spettacolare scenografia di luce e proiezioni ideata dal celebre collettivo artistico per l'opera "Turandot" di Giacomo Puccini approderà a Tokyo dal 23 febbraio 2023.
Sono trascorsi quasi cento anni dalla scomparsa del compositore toscano Giacomo Puccini, che trovò la morte nel 1924 senza aver potuto terminare la sua Turandot. Un secolo dopo, proprio con il progetto delle scene per la celebre opera lirica (in seguito completata da Franco Alfano), il collettivo artistico internazionale teamLab si misura per la prima volta con il linguaggio della scenografia, disciplina che impone la conoscenza di una specifica gamma di tecniche e nozioni. L'occasione è stata offerta dallo spettacolo che ha calcato le scene del Grand Théâtre de Genève, in Svizzera, dal 20 giugno al 3 luglio scorsi. Questa produzione sarà riproposta in Giappone: è attesa infatti nella cornice della Tokyo Nikikai Opera dal 23 al 26 febbraio 2023 e i biglietti sono già in distribuzione da alcuni giorni.TEAMLAB FIRMA LA SCENOGRAFIA PER LA TURANDOT DI PUCCINI
Particolarmente conosciuto per l'approccio interattivo, per l'utilizzo innovativo delle risorse digitali e per la capacità di offrire agli spettatori memorabili esperienze immersive, teamLab ha interpretato il progetto come l'occasione per ridefinire il tradizionale rapporto gerarchico fra palco e platea. Il (caleidoscopico) risultato finale è una scenografia basata sull'uso scultoreo della luce, elemento con il quale prende vita uno spazio senza confini tra palco e pubblico, come precisa il collettivo in una nota. A realizzarlo sono quarantacinque laser variamente impiegati: talvolta danno vita a piani effimeri, in altri casi generano sculture tridimensionali di luce 3D oppure, attraverso raggi sottili, accompagnano lo svolgimento dell'opera sottolineando specifici momenti. UNA SCENOGRAFIA DI PROIEZIONI LUMINOSE
Accanto allo studio accurato degli effetti illuminotecnici, sono stati adottati anche dispositivi tecnici e materiali ad hoc, fra cui superfici riflettenti, vetro e, non da ultimo, un palcoscenico rotante con due fronti. La scenografia realizzata è l'esito di un percorso durato oltre quattro anni, che ha esordito in ritardo rispetto a quanto inizialmente previsto a causa della pandemia. Questo tempo aggiuntivo, tuttavia, ha permesso a teamLab di lavorare a lungo con il regista dell'opera, Daniel Kramer, sviluppando soluzioni inedite. Il collettivo, alla cui ascesa globale è dedicata la recente monografia Worlds Unbound: The Art of teamLab, si prepara dunque al 2023 in grande stile. Oltre al debutto di questa scenografia a Tokyo, il prossimo anno nella capitale giapponese aprirà la nuova sede del museo d'arte digitale del gruppo: prenderà il posto dell'acclamato teamLab Borderless in Odaiba, chiuso dal 31 agosto scorso, e sarà all'interno del nuovo complesso Toranomon-Azabudai.
[Immagine in apertura: Opera Turandot at Grand Théâtre de Genève, Geneva © teamLab, Courtesy Daniel Kramer, Grand Théâtre de Genève, and Pace Gallery]