Goya. La ribellione della ragione

sulla mostra

Artista colto e accademico, pioniere dell'arte moderna e grande protagonista della scena artistica spagnola tra Settecento e Ottocento, Francisco José de Goya y Lucientes ha contribuito, con la sua opera, a determinare un vero e proprio cambio di passo nell'arte spagnola dell'epoca. I suoi capolavori trovano oggi spazio a Milano, nelle sale di Palazzo Reale,  grazie alla mostra Goya. La ribellione della ragione. In programma fino al 3 marzo 2024, l'esposizione esplora il linguaggio del pittore aragonese, focalizzandosi in particolare sulle matrici di rame realizzate dall'artista che, esposte per la prima volta in Italia, rivelano una nuova sfaccettatura dell'arte del celebre maestro.


LA MOSTRA DI GOYA A MILANO


Curato da Víctor Nieto Alcaide, il percorso espositivo raduna una settantina di opere che accompagnano il visitatore in un suggestivo itinerario alla scoperta dello stile di Goya, spaziando dalla pittura all'incisione. Al centro della rassegna milanese spicca una serie di incisioni dell'autore aragonese, affiancate dalle loro originali matrici di rame: opere autentiche che, per l'occasione, sono state oggetto di un'accurata operazione di restauro. Oltre a offrire una preziosa testimonianza della tecnica incisoria di Goya, spesso trascurata a discapito della pittura, le opere in mostra esprimono anche il pensiero più intimo e libero dell'artista. Ad arricchire il percorso della mostra è anche una raccolta di dipinti, emblema non solo dello spirito rivoluzionario del maestro spagnolo, ma anche della sua visione razionalista: per lui l'arte era, sì, espressione di libertà, ma anche strumento di critica nei confronti della situazione politica e sociale.


LE INCISIONI DI GOYA ESPOSTE A PALAZZO REALE


La mostra esplora anche l'evoluzione del linguaggio dell'artista che, partendo da una pittura luminosa delle prime creazioni, si trasforma in un'opera cupa e nera, espressione dell'animo malato e disilluso di Goya a seguito della Rivoluzione francese e della guerra. Tra i capolavori di questo periodo ci sono I disastri della guerra, un ciclo che racconta il disagio interiore verso l'esterno. “Attraverso le sue opere, Goya appare come l'origine, l’inizio e il punto di partenza di tutte le forme di pittura moderne poiché, sebbene l'espressività appaia come una forma istintuale, qui sembra sottomettersi ai dettami della ragione. E perché l’unico modo, creativo ed efficace, di rompere con l’assurdità, l’orrore e il terrore suscitati dalla mancanza della ragione è la ribellione della ragione stessa. Da qui, la validità della pittura di Goya, che sta nel non essere centrata su precisi eventi della Storia e nel fissare un valore universale e atemporale”, ha spiegato il curatore Víctor Nieto Alcaide.

[Immagine in apertura: Francisco Goya, Processione di flagellanti, Dalla serie “Cuadros de fiestas y costumbres”, 1808-12, Olio su tavola, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid]

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