Sing Sing. Il corpo di Pompei
sulla mostra
Nominato "miglior fotografo dell'anno 2020" dalla rivista Artribune, con il suo obiettivo Luigi Spina indaga da tempo alcuni soggetti e temi ricorrenti, fra cui gli anfiteatri, i legami tra arte e fede, le antiche identità culturali, la scultura classica. Con all'attivo oltre 22 libri fotografici di ricerca personale, campagne fotografiche per enti e musei, e mostre in istituzioni culturali italiane ed estere, nelle sale della Villa dei Papiri, al MANN, presenta un'esposizione di cinquanta fotografie in bianco e nero realizzate nei depositi "segreti" del museo partenopeo.
LE FOTOGRAFIE DI LUIGI SPINA AL MANN
Finora inaccessibili al pubblico, le celle Sing Sing del MANN riuniscono un vasto "campionario dell’esistenza" di Pompei e delle altre città dell'area vesuviana prima della drammatica eruzione del 79 d.C. Gli scatti di Spina, che al MANN aveva già presentato il progetto Diario mitico dedicato alla colossale bellezza dei capolavori della Collezione Farnese, rivelano tutta la toccante bellezza che si conserva in questo particolare luogo del museo. Un luogo il cui destino cambierà nel prossimo futuro: la mostra Sing Sing. Il corpo di Pompei prelude infatti a una nuova politica di accessibilità pubblica dei depositi museali.
ALLA SCOPERTA DELLA QUOTIDIANITÀ DI POMPEI
Accompagnata dall'omonimo volume pubblicato da 5 Continents Editions, la rassegna conduce lo sguardo dei visitatori laddove i loro occhi non posso ancora posarsi. L’obiettivo di Luigi Spina svela infatti oggetti fin qui sconosciuti oltre la cerchia degli specialisti, ma carichi di vita e in grado di restituire non poche emozioni. Nelle foto compaiono manufatti in bronzo, vetro, ceramica e terracotta, ovvero candelabri, decorazioni e maniglie, statue, vasellame, lucerne e persino residui alimentari. “Guardando il pane carbonizzato, intatto, ho immaginato il panettiere che lo fece quella notte: non ebbe più un giorno. Penso a quel pane che conserva intatto il desiderio della vita. Mi aggrappo al corpo di Pompei come se fosse il mio”, ha raccontato il fotografo.
[Immagine in apertura: © Luigi Spina per Sing Sing. Il corpo di Pompei © 5 Continents Editions, Milano]