
La musica (e lo stile) di Amy Winehouse al Design Museum di Londra
Musica
22 novembre 2021

La musica (e lo stile) di Amy Winehouse al Design Museum di Londra
Musica
22 novembre 2021
Al Design Museum di Londra è in arrivo “Amy: Beyond the Stage”, la grande retrospettiva che racconta Amy Winehouse a dieci anni dalla scomparsa. Un viaggio nelle canzoni e nelle fragilità della grande artista britannica.
Come già accaduto per altri illustri “colleghi” quali Jim Morrison, Jimi Hendrix e Janis Joplin, la fama e il successo di Amy Winehouse sono legati a doppio filo alle conseguenze estreme della sua biografia. Nel nostro immaginario comune, infatti, la cantante e musicista britannica incarna in maniera lampante la stretta relazione tra popolarità e autodistruzione. Come se, per una strana e macabra legge aritmetica, successo e perdizione fossero direttamente proporzionali. Senza via di scampo.
Scomparsa il 23 luglio del 2011, e da quel momento entrata ufficialmente a far parte dell'inquietante “club dei 27”, l'artista di Back to Black sarà celebrata dalla mostra in arrivo al Design Museum di Londra, ideata come omaggio all'inconfondibile stile e alla carriera di questa voce tra le più rappresentative del nuovo millennio.
TRIBUTO AD AMY WINEHOUSE
In apertura il prossimo 26 novembre, Amy: Beyond the Stage è la più grande retrospettiva mai dedicata all'amata musicista R&B. Raccontata di recente nel nuovo saggio scritto da Kate Solomon, e protagonista dell'eccezionale sessione di vendita indetta da Julien's Auctions, Amy Winehouse sarà ricordata per l'occasione attraverso un gran numero di cimeli mai mostrati prima, fotografie e lettere private esposte con l'intento di avvicinare il pubblico al lascito dell'artista – capace di imprimere un segno nella vita di molti fan, cantando nelle sue canzoni fragilità e debolezze dell'esistenza.
LA MOSTRA AL DESIGN MUSEUM
Curata da Priya Khanchandani, in stretta collaborazione con la famiglia e con l'amica e stilista Naomi Parry, la mostra (visitabile fino al 14 settembre) sarà divisa in diversi episodi, ognuno dei quali dedicato a uno specifico aspetto della carriera di Amy: dall'inconfondibile stile – fatto di abiti anni Cinquanta, lingerie a vista e accessori appariscenti – alle influenze nascoste nella sua musica – capace di spaziare dall'hip hop al soul, dal jazz all'R&B.
Prova ne sono i dischi di successo Back to Black del 2006 (qui ricordato con la ricostruzione dello studio, ispirato al film Metropolis, dove è stato registrato) e tracce come Tears Dry on Their Own (brano da "vivere" grazie all'installazione immersiva creata da Chiara Stephenson, Luke Halls Studio e Studio Moross). Una rassegna per non dimenticare, a dieci anni di distanza dal suo addio, passioni e fragilità di questa icona assoluta della musica del nostro tempo.
[Immagine in apertura: Exhibition identity by Studio Moross. Courtesy Design Museum, London]
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