Keith Haring, Untitled, 1983. Centraal Museum Utrecht Collection Photo: Gert Jan van Rooij. Keith Haring artwork © Keith Haring Foundation

A Bolzano una grande ricognizione sull'arte dei graffiti

Arte

16 aprile 2025

Keith Haring, Untitled, 1983. Centraal Museum Utrecht Collection Photo: Gert Jan van Rooij. Keith Haring artwork © Keith Haring Foundation

A Bolzano una grande ricognizione sull'arte dei graffiti

Arte

16 aprile 2025

La mostra in corso al Museion di Bolzano esplora il rapporto tra graffiti e arte contemporanea, presentando opere realizzate da artisti e writer leggendari come Carol Rama, Keith Haring e Rammellzee.

Si intitola Graffiti la grande retrospettiva allestita negli spazi del Museion, il Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano. Inaugurata lo scorso 29 marzo, la mostra nel capoluogo altoatesino è la prima in Italia dedicata al complesso rapporto tra questa e le altre forme di espressione artistica contemporanee. Attraverso tale esposizione, il polo museale bolzanino avvia un nuovo progetto espositivo incentrato sull'arte come strumento di intervento in ambito sociale e urbano.

Abbandonando l’antica catalogazione dei graffiti come disciplina creativa “secondaria”, la rassegna raccoglie opere storiche e installazioni site-specific realizzate da alcuni dei maestri nell’uso della vernice spray a fini artistici. I visitatori sono così condotti alla scoperta di questa tecnica partendo dai primi lavori, realizzati negli anni Cinquanta, passando poi agli anni Ottanta (il decennio d’oro della street art), per approdare alla produzione di artisti contemporanei che integrano il graffitismo nel loro lavoro.

DALLE STRADE AL MUSEO: IL TRIONFO DEI GRAFFITI IN MOSTRA A BOLZANO

L'esposizione si sviluppa sui 1500 metri quadrati dei due piani principali del Museion. Ad aprire il percorso espositivo è una panoramica storica dell’evoluzione tecnica dello spray painting. Questa rassegna cronologica parte dall'invenzione della bomboletta spray, brevettata nel 1951, per arrivare fino ai giorni nostri, seguendo il percorso indicato da alcuni dei pionieri del graffitismo. Qui sono raccolte le opere realizzate intorno alla metà del XX secolo da artisti visivi del calibro di David Smith, Dan Christensen e Carol Rama, affiancate dai lavori di writers come Rammellzee, Blade e Lee Quiñones.

Accedendo al quarto piano del museo, l’allestimento trasforma gli spazi espositivi in un "paesaggio urbano" che ospita filmati, fotografie, sculture e installazioni dove i graffiti iniziano a essere incorporati organicamente nelle opere d’arte del tempo. Nella produzione di pionieri come Keith Haring e Christopher Wool, così come nei lavori di artisti contemporanei come Josephine Pryde e Matias Faldbakken, la vernice spray assume un ruolo centrale. La mostra certifica così come questa sperimentazione artistica abbia saputo evolversi in un simbolo di cultura urbana e ribellione.

ESPOSTE AL MUSEION ANCHE LE OPERE DI KEITH HARING E CAROL RAMA

L’esposizione in corso al Museion fino al 14 settembre si avvale della co-curatela dell'artista newyorkese Ned Vena, e integra lungo il suo percorso di visita una serie di installazioni site-specific inedite grazie alle opere concesse in prestito da collezionisti privati e istituzioni internazionali.

Arricchita da un programma collaterale che include incontri, laboratori e proiezioni cinematografiche, la mostra Graffiti intende valorizzare agli occhi dei visitatori l’inesorabile affermazione di una tecnica originariamente effimera e temporanea nel vasto universo espressivo dell'arte contemporanea.

[Immagine in apertura: Keith Haring, Untitled, 1983. Centraal Museum Utrecht Collection Photo: Gert Jan van Rooij. Keith Haring artwork © Keith Haring Foundation]

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