Museo archeologico nazionale di Venezia, Sala V. Ph. Joan Porcel

Le novità del Museo archeologico nazionale di Venezia

Architettura

20 aprile 2025

Museo archeologico nazionale di Venezia, Sala V. Ph. Joan Porcel

Le novità del Museo archeologico nazionale di Venezia

Architettura

20 aprile 2025

Il 6 maggio riapre alla città il Cortile dell’Agrippa, storico ingresso del Museo archeologico nazionale di Venezia. Con un nuovo allestimento e un’installazione site-specific prende avvio una nuova fase della storia del museo.

C’è un angolo di Venezia che, per troppo tempo, è rimasto invisibile agli occhi della città. Si trova proprio a due passi da Piazza San Marco, incastonato tra la Biblioteca Marciana e il Museo Correr: è il Cortile dell’Agrippa, storico ingresso del Museo archeologico nazionale di Venezia. Dopo anni di chiusura, questo spazio straordinario riapre finalmente al pubblico a partire dal 6 maggio, pochi giorni prima dell'apertura della Biennale Architettura, segnando l’inizio di una nuova stagione per uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti del patrimonio veneziano. Un percorso espositivo rinnovato – ispirato al progetto originario dell’archeologo Carlo Anti – guida oggi i visitatori alla scoperta dell’arte greca e romana, in un viaggio attraverso secoli di storia, bellezza e collezionismo veneziano.

DOPO 20 ANNI A VENEZIA RIAPRE IL CORTILE DELL’AGRIPPA

Ma c’è di più. A rendere ancora più speciale questo ritorno, arriva un’installazione che mette in dialogo il passato con il presente. Si chiama LINES ed è opera dell’artista giapponese Kengo Kito: un intervento site-specific pensato per inserirsi armoniosamente nello spazio del cortile e della Sala V del museo, che sarà inaugurato in occasione delle giornate di apertura della Biennale Architettura. Promosso da anonymous art project e curata da Masahiko Haito, l’intervento è un invito a riflettere sull’interazione tra arte e spazio pubblico, tra permanenza e trasformazione. In parallelo, prende il via un restauro temporaneo e conservativo della parete alle spalle della statua di Agrippa, con interventi delicati che rendono la manutenzione un "gesto espositivo". Così l’antico e il contemporaneo si incontrano, si ascoltano e si valorizzano a vicenda, segnando un nuovo approccio per il museo, che diventa laboratorio aperto, spazio vivo e pulsante nel centro di Venezia.

VERSO UN SISTEMA MUSEALE ARCHEOLOGICO DELLA LAGUNA

Ad accompagnare queste novità è, soprattutto, una più ampia visione dell'istituzione museale. La riapertura del Cortile dell’Agrippa è infatti il primo passo concreto di un progetto ambizioso: la nascita dell’istituto dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, ufficialmente costituito nel maggio 2024. Sotto la direzione di Marianna Bressan, questo nuovo organismo riunisce e coordina quattro realtà museali diverse ma profondamente connesse: il Museo archeologico nazionale di Venezia, il Museo di Palazzo Grimani, il Parco archeologico di Altino e il futuro Museo della Laguna che sorgerà sull’isola del Lazzaretto Vecchio. Ogni sede offre uno sguardo specifico sulla storia antica di Venezia e del suo territorio, dalla vita urbana di epoca romana al collezionismo rinascimentale, risalendo fino alle origini della presenza umana nella laguna. Insieme, propongono un racconto integrato, ricco e accessibile: un invito non solo a visitare, ma a comprendere, vivere e riscoprire una città che, da sempre, ha saputo essere ponte tra mondi ed epoche.

[Immagine in apertura: Museo archeologico nazionale di Venezia, Sala V. Ph. Joan Porcel]

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