Fu un'eclissi di sole a segnare il destino delle piramidi?

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25 gennaio 2025

Fu un'eclissi di sole a segnare il destino delle piramidi?

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25 gennaio 2025

Una nuova ricerca degli esperti del Politecnico di Milano suggerisce una spiegazione inedita al radicale cambio di stile nell'architettura funeraria egizia: sarebbe stata infatti un'eclissi di sole totale, interpretata come un presagio funesto dal faraone Shepseskaf, a farlo rinunciare a una sepoltura sotto una nuova piramide.

Le maestose piramidi d’Egitto, simbolo universale del potere dei grandi faraoni e del culto solare, hanno conosciuto il loro momento di massima gloria sotto la quarta dinastia egizia. Eppure fu proprio Shepseskaf, settimo faraone di questa stirpe, a rompere con la tradizione funeraria dei suoi antenati, facendosi costruire una tomba dalla struttura rettangolare.

I motivi di tale scelta sono tuttora misteriosi e ampiamente dibattuti. Secondo un recente studio, condotto da Giulio Magli, esperto di archeoastronomia del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano, a influire sul radicale cambiamento deciso dal faraone potrebbe essere stata un’eclissi solare totale, avvenuta il 1° aprile del 2471 a.C.. L'evento astronomico sarebbe stata visto come un segno divino a cui era necessario rispondere con un cambiamento radicale, tanto a livello religioso quanto nelle abitudini architettoniche.

LO STUDIO DEL POLITECNICO DI MILANO SUL DECLINO DELLE PIRAMIDI EGIZIE

La quarta dinastia regnò sull’Antico Egitto per circa tre secoli, tra il 2600 e il 2450 a.C.: è ai regnanti di quest’epoca, come Snefru e Cheope, che si deve la costruzione di molti dei più imponenti monumenti funerari a Giza e Dahshur. Il faraone Shepseskaf decise però di abbandonare la tradizionale forma piramidale per l’edificazione della propria tomba, optando per un sepolcro a forma di massiccio parallelepipedo dalle estremità rialzate: una struttura ispirata quasi certamente ai santuari di Buto, antica città sacra del delta del Nilo, la cui forma non le permetteva di essere vista da Heliopolis, centro del culto solare degli egizi.

La nuova ipotesi avanzata dal gruppo di ricerca dell’istituto milanese suggerisce come l’eclissi di sole che oscurò il delta del Nilo avrebbe scosso la società egizia del tempo, spingendo il faraone “a rompere con la tradizione, riflettendo un cambiamento simbolico e politico cruciale”, come spiega lo stesso Magli, che aggiunge: “L'eclissi sembra quindi aver innescato una crisi che portò alla fine del predominio del culto solare nelle scelte architettoniche regali”.

L’ABBANDONO DEL CULTO DEL SOLE E DELLE TOMBE PIRAMIDALI

Grazie al gran numero di dati raccolti e ai precisi calcoli effettuati, gli studi di archeoastronomia consentono di conoscere con precisione le tempistiche e l’area interessata dall’eclissi: sappiamo infatti che il cono d’ombra coprì interamente la zona del delta del Nilo, oscurando quasi totalmente anche Menfi, la capitale.

Un evento tanto inaspettato e suggestivo potrebbe essere stato interpretato dalla corte di Shepseskaf come un presagio divino, spingendolo ad abbandonare per sempre le antiche tradizioni funerarie. Benché i suoi successori tentarono negli anni di ripristinare il culto del Sole, le piramidi costruite nei secoli seguenti non raggiunsero più la magnificenza di quelle che ancora oggi dominano sulla piana di Giza.

[Immagine in apertura: foto di Ricardo Gomez Angel su Unsplash]

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