Architetto, scultore, designer, scrittore, scenografo, critico e storico, Demas Nwoko vince il Leone d’Oro alla carriera della 18. Mostra Internazionale Architettura della Biennale di Venezia. Per la curatrice della kermesse Lesley Lokko, che lo ha proposto, "è stato uno dei primi creativi nigeriani dello spazio e della forma a criticare la dipendenza della Nigeria dall'Occidente".




A meno di due mesi dall'apertura al pubblico della 18. Mostra Internazionale Architettura della Biennale di Venezia, è stato appena annunciato il vincitore di uno dei più prestigiosi riconoscimenti legati alla storica kermesse. All'artista, designer e architetto nigeriano Demas Nwoko è stato attribuito il Leone d’Oro alla carriera. La cerimonia di premiazione (e inaugurazione) della prossima Biennale si terrà nella città lagunare sabato 20 maggio 2023.LEONE D'ORO ALLA CARRIERA ALL'ARCHITETTO DEMAS NWOKO Il Leone d’Oro alla carriera viene attribuito su proposta del curatore dell'edizione in corso e previa approvazione del Cda della Biennale. Nell'anno di The Laboratory of the Future, l'architetta e scrittrice Lesley Lokko ha scelto di puntare sull'Africa anche per quanto attiene a questo specifico fronte, oltre che nell'annunciata selezione dei progettisti al centro della mostra. Argomentando questa sua scelta, in merito alla poliedrica figura di Deman Nwoko ha sottolineato che si tratta di "uno dei primi creativi nigeriani dello spazio e della forma a criticare la dipendenza della Nigeria dall'Occidente per i materiali e i beni importati, oltre che per le idee". Inoltre "è sempre rimasto impegnato nell'utilizzo delle risorse locali", ha aggiunto Lokko, precisando che "sebbene siano relativamente pochi, gli edifici di Nwoko in Nigeria svolgono due ruoli fondamentali. Sono i precursori delle forme di espressione sostenibili, attente alle risorse e culturalmente autentiche, che stanno attraversando il continente africano – e il mondo – e puntano verso il futuro, un risultato non da poco per chi è ancora in gran parte sconosciuto, anche a casa".  Per conoscere da vicino la produzione dell'autore nigeriano, proprio in occasione della 18. Mostra Internazionale di Architettura verrà proposta una "piccola ma preziosa e articolata esposizione del suo lavoro allestita nel Padiglione Stirling ai Giardini, accanto al Progetto Padiglione del Libro de Il Laboratorio del Futuro", ha concluso la curatrice.STORIA E OPERE DI DEMAS NWOKO Classe 1935, il principe Demas Nwoko si è formato al Nigerian College of Arts, Science and Technology di Zaria. In questa città ha co-fondato la Zaria Art Society, influente formazione artistica sostenitrice del concetto di "sintesi naturale", ovvero legata a narrazioni profondamente africane anziché derivanti dall'esperienza coloniale. Si trasferisce a Parigi, grazie a una borsa di studio, all'inizio degli anni Sessanta: qui studia architettura teatrale e scenografia. Rientrato in patria, insegna alla Scuola di Recitazione dell'Università di Ibadan e prosegue la sua attività con la Zaria Art Society, anche attraverso la fondazione di spazi come il Mbari Writers and Artists Club. Al decennio successivo risale il suo primo incarico: la costruzione dell’Istituto Domenicano di Ibadan, in merito al quale il critico di architettura Noel Moffett scrisse: "Qui, sotto un sole tropicale, architettura e scultura si combinano in un modo che forse solo Gaudí, tra gli architetti, è stato in grado di fare in modo convincente".   [Immagine in apertura: Demas Nwoko. Image credit New culture studios]
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