Dal titolo "Il Laboratorio del Futuro", la 18. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia si svolgerà dal 20 maggio al 26 novembre 2023. Curata dall'architetta, docente e scrittrice Lesley Lokko, sarà articolata in una mostra centrale, divisa in sei parti con 89 partecipanti, e in 63 partecipazioni nazionali. Grande protagonista dell'appuntamento sarà l'Africa.

Inizia il conto alla rovescia verso la 18. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. La grande kermesse lagunare, che ancora una volta durerà un intero semestre, in questa edizione è curata dall'architetta, docente e scrittrice Lesley Lokko, nonché fondatrice e direttrice dell'African Futures Institute, in Ghana. Proprio la curatrice, insieme al Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, ha svelato i dettagli dell'appuntamento, al via il prossimo 20 maggio.AFRICA PROTAGONISTA ALLA BIENNALE ARCHITETTURA 2023 Dal titolo Il Laboratorio del Futuro, l'attesa mostra punterà i riflettori come mai prima d'ora sul continente africano e sulla sua diaspora, ovvero "su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo", come dichiarato da Lokko. Un proposito perseguito con precise scelte curatoriali, a cominciare da quelle compiute nella selezione degli 89 partecipanti alla mostra principale: oltre la metà di loro proviene dall’Africa o dalla diaspora africana. Non solo: l’equilibrio di genere è paritario, l’età media dei partecipanti è di 43 anni e, per la prima volta in assoluto, quasi la metà dei partecipanti proviene da studi a conduzione individuale o composti da un massimo di cinque persone. Tutti dati che esprimono la volontà di dare vita a un progetto capace di testimoniare i cambiamenti in corso nella professione e di raccontare un'altra storia dell'architettura, la cui narrazione è stata fin qui affidata a "una voce singolare ed esclusiva, la cui portata e il cui potere hanno ignorato vaste fasce di umanità – dal punto di vista finanziario, creativo e concettuale", ha precisato la curatrice. Le sezioni della mostra saranno sei: fra queste emergono Force Majeure (allestita nel Padiglione Centrale ai Giardini), che riunirà i 16 più rappresentativi studi della scena architettonica africana e diasporica, e Dangerous Liaisons (nell'Arsenale e a Forte Marghera), animata dalle opere di 37 partecipanti che "lavorano tutti in modo ibrido, valicando confini disciplinari e geografici e sperimentando nuove forme di partnership e collaborazione", nelle parole di Lokko.LE NOVITÀ DELLA BIENNALE ARCHITETTURA 2023 Per la prima volta alla Biennale Architettura, i Progetti Speciali della Curatrice e i Partecipanti Speciali costituiscono una grande categoria fuori concorso. Nel primo caso rientrano le sezioni espositive Mnemonica, Cibo, Agricoltura e Cambiamento Climatico, Geografia e Genere e Guests from the Future. In particolare, in quest'ultima saranno presentati 22 practitioner di colore ed emergenti, considerati figure di riferimento per capire come evolverà, anche a livello di pratica e di interessi, il profilo dell'architetto in futuro. Previsti, inoltre, nell'Arsenale i "contrappunti" del regista Amos Gitaï, del primo poeta laureato in architettura Rhael 'LionHeart' Cape Hon FRIBA e del fotografo James Morris. Come di consueto, accanto alla cosiddetta "mostra centrale", si innesteranno le proposte dei singoli Paesi. Alla 18. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia le partecipazioni nazionali saranno 63; da segnalare il debutto del Niger, l'esordio di Panama in "formazione individuale" e il ritorno della Santa Sede dopo la precedente esperienza alla Biennale Architettura del 2018. La curatela del Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, è stata affidata al collettivo Fosbury Architecture autore del progetto SPAZIALE: Ognuno appartiene a tutti gli altri. [Immagine in apertura: Lesley Lokko and Roberto Cicutto. Photo Jacopo Salvi -Courtesy of La Biennale di Venezia]
PUBBLICITÀ