Lo scultore Jaume Plensa porta in scena una versione contemporanea del “Macbeth” di Giuseppe Verdi. Uno spettacolo con danze, sculture e scenografie cangianti, che dona nuova vita alla celebre tragedia di William Shakespeare.

Noto per i suoi interventi di arte pubblica su larga scala, Jaume Plensa è uno degli artisti catalani più apprezzati e quotati della scena internazionale. Protagonista durante i mesi più drammatici della pandemia con l'opera dal titolo Water's Soul – la grande installazione a Manhattan che invita a stare in silenzio e a ritrovare empatia con la natura –, lo scultore spagnolo ha appeso momentaneamente al chiodo i suoi strumenti d'artista per vestire gli abiti di regista teatrale. È infatti in corso, fino al prossimo 3 marzo, al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, la serie di spettacoli ispirati al Macbeth di Giuseppe Verdi: opera lirica del compositore italiano tratta dalla celeberrima tragedia di William Shakespeare. IL “MACBETH” DI JAUME PLENSA Presentata per la prima volta nel 1847 al Teatro della Pergola di Firenze, e riproposta cento anni dopo al Teatro alla Scala di Milano con la divina Maria Callas nei panni della protagonista femminile, l'opera shakespeariana è stata riletta da Plensa attraverso la propria sensibilità contemporanea; e ovviamente con la scultura centralissima all'interno della coreografia, accompagnata da proiezioni e momenti corali mirati a trasportare la storia all'interno di un'atmosfera immaginifica e sognante. Nello spettacolo dell'artista spagnolo, la trama drammatica e i momenti più spietati del libretto diventano il pretesto per scene fantastiche e oniriche, aggiungendo nuovi livelli di significato e nuove possibili interpretazioni a un lavoro già abbondantemente studiato e teorizzato dai critici. LE SCULTURE DI JAUME PLENSA A TEATRO Opera tra le più complesse e sfaccettate scritte da Shakespeare nei primi del Seicento, il Macbeth di Plensa (portato a compimento grazie alla collaborazione con Leo Castaldi) si differenzia dalla storica versione di Verdi prima di tutto per la scelta dei costumi e per lo spettacolare impianto scenografico che accoglie i quattro atti della storia. Giochi di pieni e vuoti caratterizzano il palcoscenico (creato insieme al set designer Marc Salicrú), frammenti di testi e parole abbelliscono la scenografia, danze corali enfatizzano i vari momenti del racconto (determinante il lavoro del coreografo Antonio Ruz e dei ventuno ballerini professionisti coinvolti nel progetto). Inevitabilmente centrali all'interno del progetto sono infine le sculture. Il Macbeth di Jaume Plensa trova nelle installazioni e negli elementi tridimensionali che accompagnano la storia, il vero “marchio di fabbrica” del regista. E come potrebbe essere diversamente, vista l'attività del noto artista spagnolo? [Immagine in apertura: credit David Ruano]
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