Due mostre a Matera e Treviso fanno luce su aspetti diversi e complementari del Futurismo, ripercorrendo la storia e gli interessi del celebre movimento attraverso opere, manifesti e lavori grafici.

L’Italia si unisce, da nord a sud, nel segno del Futurismo: una mostra a Matera, e l’altra a Treviso, raccontano l’avanguardia del Novecento con due particolari approfondimenti, confermando il fertile “revival” del movimento. In tutto il mondo, infatti, fioriscono le retrospettive dedicate a questo periodo artistico: si pensi alle recenti acquisizioni del Museo del Novecento di Milano, o alle numerosissime mostre in territorio nazionale, come la rassegna al Palazzo delle Paure di Lecco, ma anche a Padova, Montepulciano, Parma e Firenze.I FUTURISTI A MATERA Cavalcando l’entusiasmo collettivo per la "riscoperta" del Futurismo, la mostra al Museo Nazionale di Matera, a cura di Massimo Duranti, si intitola Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento, e sarà visitabile dal 20 ottobre al 10 gennaio 2024.  Attraverso oltre 130 tra dipinti, sculture e disegni, la retrospettiva si pone l’obiettivo di “rileggere e valorizzare il ruolo che ha avuto il Mezzogiorno d’Italia nella diffusione ed elaborazione del Futurismo italiano specialmente a partire dai primi anni Venti”, spiega la direttrice del museo Annamaria Mauro. Una lettura del sud, quindi, come “luogo animato non solo dai futuristi nati e vissuti nel Mezzogiorno, ma anche da tutti i futuristi italiani che negli eventi e manifestazioni svoltesi nel Mezzogiorno parteciparono attivamente da protagonisti, comprimari e attori”, conclude la direttrice. LA PUBBLICITÀ FUTURISTA A TREVISO La mostra trevigiana – a cura di Elisabetta Pasqualin e Sabina Collodel – prende il titolo di Futurismo di Carta e si suddivide a sua volta in due appuntamenti presso il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, nella sede di San Gaetano: dal 28 ottobre all’11 febbraio 2024 Forme dell’avanguardia nei manifesti della Collezione Salce propone un focus sui manifesti futuristi tratti dalla preziosa collezione Salce, la più importante e ampia raccolta di manifesti storici in Italia e nel mondo; mentre dal 1° marzo al 30 giugno 2024 avrà luogo una seconda parte, incentrata sulle arti grafiche, con il titolo Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità.  Come spiega Pasqualin, “che il Futurismo sia risultato pervasivo di ogni aspetto della quotidianità, editoria e grafica pubblicitaria comprese, è cosa ben conosciuta. Proprio quest’ultima si rivela essere l’espressione che più si adatta al linguaggio futurista che trova in Fortunato Depero il massimo esponente: nel manifesto 'Il Futurismo e l’arte pubblicitaria', del 1931, dichiara: ‘l’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria’”. [Immagine in apertura: Enrico Prampolini: Costruzione spaziale-paesaggio, 1919 olio su tela, cm 47 × 47,3 Collezione privata, Roma - Courtesy Futur-ism Roma. Dalla mostra di Matera]
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