Il Museo del Novecento continua il suo viaggio verso il raddoppio degli spazi espositivi. A segnare una nuova tappa in questa direzione è l'acquisizione della Collezione Mattioli, che riunisce importanti opere del Futurismo e del primo Novecento italiano.

“Il Museo del Novecento continua a ‘salire’, come la Milano della celebre tela di Boccioni”. Con queste parole l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, ha voluto salutare la recente acquisizione da parte dell'istituzione meneghina di un importante corpus di opere del Futurismo, il movimento artistico tutto italiano nato all’inizio del XX secolo. Si tratta di ventisei lavori realizzati da artisti del secolo scorso, collezionati nel corso degli anni da Gianni Mattioli – uomo d’affari, mecenate e amico di Fedele Azari e Fortunato Depero – e ora fruibili all'interno di un allestimento che ne valorizza la qualità e il valore storico. I CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE MATTIOLI Donata in comodato di lungo temine a favore del Museo del Novecento, la Collezione Gianni Mattioli è uno dei nuclei di opere d'arte più ambiti e rappresentativi per quanto concerne il movimento teorizzato da Filippo Tommaso Marinetti (il poeta che nel 1909 pubblicò il celebre Manifesto simbolo della corrente). Dinamismo e velocità sono certamente le parole chiave per decifrare ognuno dei lavori, presentati nella Galleria del Futurismo del museo con un allestimento organico e pensato per mettere in relazione le nuove opere con la collezione permanente del museo. GLI ARTISTI DEL FUTURISMO A dare il via al rinnovato itinerario di visita è la celebre scultura Forme Uniche della Continuità nello Spazio di Umberto Boccioni, che accoglie il visitatore nella prima sala, confrontandosi con due capolavori dello stesso artista: Dinamismo di un ciclista e Dinamismo di un corpo umano. È invece un dialogo profondo quello che nasce dall'accostamento di due ritratti eseguiti da Amedeo Modigliani: quello del mercante d’arte Paul Guillaume e quello dell’amico pittore Franck Haviland. Il percorso continua con uno splendido trittico metafisico composto dalle opere di Mario Sironi Composizione con elica e Il cavallo bianco della Collezione Mattioli, e Ballerina della Collezione Jucker. Una sala monografica è infine dedicata alla pittura di Giorgio Morandi, artista del cuore di Gianni Mattioli, qui protagonista con ben sei tele. Altre importanti opere comprendono esemplari unici di Carlo Carrà, Gino Severini e Giacomo Balla. IL “NUOVO” MUSEO DEL NOVECENTO Il rinnovamento delle sale espositive, e la recente acquisizione del corpo di opere, rientrano nel percorso di ammodernamento ed espansione dell'edificio del Museo del Novecento, prossimo al raddoppiamento degli spazi in vista dell'apertura del Secondo Arengario (con tanto di passerella sospesa su Piazza Duomo). L'acquisizione della Collezione Mattioli fa del museo il più importante punto di riferimento per gli amanti e gli studiosi del Futurismo su scala mondiale. [Immagine in apertura: Galleria del Futurismo. Photo Margherita Gnaccolini]
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