Ad Amsterdam l'attesa mostra dedicata a Marina Abramović
ARTE
Apre a marzo, allo Stedelijk Museum, la vasta retrospettiva dedicata a Marina Abramović, con oltre 60 opere della pioniera della performance art. Tra fotografie, video e performance iconiche, la mostra offre un'immersione completa nella produzione della straordinaria artista.
Dalle prime opere realizzate nell’ex Jugoslavia e ad Amsterdam, alle pionieristiche performance con il suo ex compagno Ulay, fino ai lavori più recenti della sua pratica solista: cinque decenni di opere e performance targate Marina Abramović sono al centro della retrospettiva dedicata alla “regina” dell'arte performativa, allestita nella capitale dei Paesi Bassi dal 16 marzo al 14 luglio.
Articolata in dieci sezioni tematiche, la mostra personale allo Stedelijk Museum raccoglie oltre sessanta opere tra fotografie, video, sculture, performance iconiche e lavori partecipativi.
LA GRANDE RETROSPETTIVA SU MARINA ABRAMOVIĆ
Tra i lavori in mostra, la più grande mai organizzata nei Paesi Bassi sulla celebre artista serba naturalizzata statunitense, spiccano le quattro performance: Art Must Be Beautiful, Artist Must Be Beautiful, Imponderabilia, Luminosity e The House with the Ocean View, che saranno proposte per la prima volta nei Paesi Bassi e avranno una durata variabile, da qualche ora fino a interi giorni. I visitatori sono inoltre invitati a partecipare a due lavori interattivi: Work Relation e Counting the
Rice, in un’esperienza che avvicina il pubblico al “Metodo Abramović”, fondato su quella disciplina di autocontrollo a cui la stessa artista ha dedicato anni di ricerca e sperimentazione.
LA REGINA DELLA PERFORMANCE AD AMSTERDAM
Nata a Belgrado nel 1946, fin dai primi anni Settanta Marina Abramović ha fatto del proprio corpo il principale mezzo di espressione, sperimentando su di esso i limiti fisici ed emotivi di un’indagine artistica centrata su temi come l'identità, la relazione, la spiritualità e la trasformazione. È considerata una delle fondatrici dell'arte performativa, e ha collaborato con artisti del calibro di Joseph Beuys, Peter Greenaway e Robert Wilson. Le sue opere sono state esposte in prestigiosi musei e istituzioni come il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi, e ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo, tra cui il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia nel 1997.
[Immagine in apertura: Marina Abramović, 'Four Crosses: The Good (positive)', 2019 (detail). Courtesy of the Marina Abramović Archives. © Marina Abramović]