L'architetto Diébédo Francis Kéré è uno dei vincitori della prestigiosa onorificenza annualmente assegnata dalla Japan Art Association ai professionisti che, con il loro operato, si sono distinti nei campi della pittura, scultura e architettura e in ambito teatrale, cinematografico e musicale. Premiato quest'anno anche l'artista Olafur Eliasson.

Ancora un premio di indiscusso prestigio per l'architetto Diébédo Francis Kéré: insignito appena un anno fa del Pritzker Architecture Prize e tra i protagonisti della 18. Mostra Internazionale di Architettura in corso a Venezia, il progettista nato a Gando (Burkina Faso) nel 1965 è stato infatti incluso nella cinquina dei vincitori del Praemium Imperiale. Conferito annualmente dalla Japan Art Association – la più antica fondazione culturale del Giappone – e giunto alla trentaquattresima edizione, è considerato il più importante riconoscimento d’arte a livello internazionale. Cinque le discipline in cui si articola: pittura, scultura, architettura, musica, teatro/cinema. I CINQUE VINCITORI DEL PRAEMIUM IMPERIALE 2023 Costituita nel 1887, la Japan Art Association avviò la tradizione del Praemium Imperiale in occasione del celebrazioni per il proprio centenario. A frequenza annuale, a partire delle liste di candidati redatte dai comitati di selezione, a loro volta presieduti dai Consiglieri internazionali, vengono scelti i cinque vincitori. Si tratta delle "personalità di maggior rilievo" per ciascuno dei settori artistici presi in esame dal riconoscimento. A ogni premiato viene attribuito un premio di 15 milioni di yen (circa 96.000 euro), oltre a un diploma e una medaglia. Per il 2023 il Praemium Imperiale è stato assegnato a: Vija Celmins (USA) per la pittura; Olafur Eliasson (Islanda/Danimarca) per la scultura; Diébédo Francis Kéré (Burkina Faso/Germania) per l’architettura; Wynton Marsalis (USA) per la musica; Robert Wilson (USA) per il teatro/cinema.IL PRAEMIUM IMPERIALE E L'ITALIA Nel caso dell'architetto Kéré, la motivazione precisa che "ha rivitalizzato le economie locali in zone povere dell’Africa ricorrendo a processi costruttivi che utilizzano forza lavoro e risorse locali, con idee creative che combinano insieme materiali del luogo e tecnologia avanzata. Si è inoltre distinto per il suo significativo contributo allo sviluppo sostenibile delle comunità locali in una prospettiva globale." Dell'artista di fama globale Eliasson, recentemente al centro di un'ampia monografica a Firenze, viene evidenziato che "lavorando a installazioni che utilizzano gli elementi di base del mondo naturale, con la luce e gli effetti visibili della luce quali elementi chiave, combina insieme tecnologia e materiali diversi per creare opere originali e innovative che trascendano i limiti esistenti. Prende molto seriamente la questione del riscaldamento globale ed è apprezzato per l’impegno ambientale che caratterizza il suo lavoro creativo". Scorrendo la lista dei premiati dal 1988 a oggi, la presenza degli artisti italiani è significativa e include, tra gli altri, Claudio Abbado, Gae Aulenti, Enrico Castellani, Federico Fellini, Sophia Loren, Umberto Mastroianni, Mario Merz, Riccardo Muti, Giulio Paolini (vincitore per la pittura nel 2022), Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro, Giuliano Vangi e Renzo Piano, che ha appena compiuto 86 anni.[Immagine in apertura: Nella sede della Kéré Architecture, Berlino, maggio 2023 ©️ The Japan Art Association / The Sankei Shimbun ]
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