Fino al prossimo 4 giugno, al Palazzo delle Esposizioni di Roma sarà possibile ammirare in anteprima nazionale le 120 immagini finaliste del prestigioso concorso di fotogiornalismo. La "Foto dell'anno" è stata scattata dall'ucraino Evgeniy Maloletka.

Il potere della fotografia è quello di immortalare un istante, fissarlo per sempre nella memoria e, soprattutto, denunciare e raccontare le vicende più complesse, come accade oggi con la guerra in Ucraina e il cambiamento climatico. Fino al prossimo 4 giugno, il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà la mostra del World Press Photo 2023, il più importante concorso internazionale di fotogiornalismo che, dal 1955, premia gli scatti più iconici provenienti da tutto il mondo. La rassegna capitolina presenta in anteprima nazionale le 120 foto finaliste di quest’anno.LA FOTO DELL'ANNO AL WORLD PRESS PHOTO Gli scatti vincitori nelle quattro categorie del World Press Photo 2023 sono stati annunciati lo scorso aprile, dopo essere stati scelti tra 60mila proposte di oltre 3700 fotografi da 127 Paesi. Ad aggiudicarsi il premio Photo of the Year è stato l'artista ucraino Evgeniy Maloletka, che ha presentato un'immagine straziante della guerra in Ucraina. Scattata nel marzo 2022, l'opera ritrae un gruppo di soccorritori che trasporta in barella una donna incinta gravemente ferita durante un bombardamento aereo russo nella città di Mariupol. La madre è morta poco dopo insieme al suo bambino: una delle numerose vittime civili del conflitto iniziato il 24 febbraio 2022. GLI ALTRI VINCITORI DEL WORLD PRESS PHOTO A conquistare il premio Story of the Year è stato il danese Mads Nissen per la storia The Price of Peace in Afghanistan: attraverso nove potenti scatti, l'artista racconta la vita quotidiana del popolo afghano sotto il regime talebano. Vincitore della sezione dedicata ai progetti a lungo termine (Long-Term Project Award) è invece l'opera intitolata Battered Waters della fotografa armena Anush Babajanyan, testimone delle difficoltà di alcuni Stati dell'Asia centrale, quali Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Kazakistan, alle prese con la crisi climatica e la scarsa gestione delle proprie risorse idriche. Infine, lo scettro per la categoria World Press Photo Open Format Award (basata sull'utilizzo di diversi media) è andato all’egiziano Mohamed Madhy con una serie di immagini sulla scomparsa di una comunità di pescatori di Alessandria d’Egitto. Due fotografi italiani spiccano tra i vincitori regionali: sono Simone Tramonte, che ha vinto nella categoria Long-Term Projects per l’Europa con Net- Zero Transition e Alessandro Cinque, premiato per il suo progetto Alpaqueros, [Immagine in apertura: The Price of Peace in Afghanistan © Mads Nissen, Politiken/Panos Picture]
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