A Venezia inaugura un nuovo centro per la fotografia con una mostra su Ugo Mulas
FOTOGRAFIA
Dal prossimo 29 marzo Venezia potrà contare su un nuovo polo espositivo e di ricerca dedicato all'arte dello scatto. Le Stanze della Fotografia sull'Isola di San Giorgio Maggiore accoglieranno per la prima volta il pubblico con le opere di Ugo Mulas.
Il 29 marzo prossimo aprirà al pubblico il nuovo spazio culturale della città di Venezia: Le Stanze della
Fotografia, allestite nelle Sale del Convitto della Fondazione Giorgio Cini,
sull'Isola di San Giorgio Maggiore. Il legame della storica istituzione lagunare
con il linguaggio dell’obiettivo è un fatto noto, poiché la Fondazione Giorgio
Cini conserva una delle più ampie raccolte fotografiche d'Italia, composta da
quasi un milione di immagini che possono essere consultate dagli studiosi nella
spettacolare Nuova Manica Lunga oppure online. Nel fondo fotografico della
Fondazione sono infatti confluite intere raccolte di storici dell'arte come
Bernard Berenson o Sergio Bettini. Le Stanze della Fotografia saranno un centro
espositivo e di ricerca, destinato a ospitare anche laboratori, incontri,
seminari, master e collaborazioni con interlocutori illustri quali l'agenzia
Magnum Photos, il Jeu de Paume di Parigi e il Musée de l'Elysée a Losanna.
LA MOSTRA SU UGO MULAS A VENEZIA
A inaugurare Le
Stanze della Fotografia, iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, sarà la mostra dedicata a uno dei massimi artisti
italiani del Novecento. Ugo Mulas. L’operazione fotografica, aperta dal
29 marzo al 6 agosto 2023, curata da Denis Curti e Alberto Salvadori,
presenterà al pubblico oltre trecento scatti del grande fotografo, tra i quali
trenta opere inedite: sarà anche l'occasione per ricordare l’autore a
cinquant'anni dalla scomparsa. Per Mulas la fotografia era uno
strumento per indagare luoghi e volti da lui considerati più interessanti: dalle periferie ai luoghi
di transito fino ad alcuni iconici spazi milanesi, fulcro dell’effervescente
clima creativo degli anni Cinquanta del secolo scorso, come il Bar Jamaica, le
cui atmosfere rivivono nei suoi scatti.
UGO MULAS E LA FOTOGRAFIA
Mulas in seguito iniziò a dialogare con il mondo della moda, lavorando
in campo pubblicitario. Collaborò con riviste come Domus, Vogue,
Settimo Giorno e nei primi anni Sessanta strinse un sodalizio con un'altra
leggenda della Milano di quei tempi, il regista Giorgio Strehler. Intorno alla
metà degli anni Sessanta conosce il mercante d'arte Leo Castelli e il critico
Alan Solomon, che lo introducono nella scena artistica d’oltreoceano. Si
recherà negli Stati Uniti, dove avrà l'occasione di fotografare talenti come
Frank Stella, Roy Lichtenstein, Jasper Johns o Robert Rauschenberg, nel pieno
del lavoro. Tra il 1968 e il 1972 realizza la serie Verifiche, tredici
opere con le quali Mulas si interroga sulla filosofia stessa sottesa al gesto
fotografico. La mostra presso Le Stanze della Fotografia restituirà al pubblico,
in quattordici sezioni, la poetica e la parabola artistica di Mulas.[Immagine in apertura: Ugo Mulas, Il laboratorio. Una mano sviluppa l’altra fissa. A Sir John Frederick William Herschel, 1970 - 1972 © Eredi Ugo Mulas. Tutti
i
diritti
riservati.
Courtesy
Archivio
Ugo
Mulas,
Milano
–
Galleria
Lia
Rumma,
Milano
/
Napoli]