Keith Haring
sulla mostra
Provengono dalla Nakamura Keith Haring Collection, la collezione personale di Kazuo Nakamura che si trova nel museo dedicato all'artista in Giappone, le oltre 170 opere esposte a Pisa in occasione della grande mostra dedicata a Keith Haring. Mai presentate prima d'ora in Europa, furono realizzate dall'artista statunitense in fasi diverse della sua breve, ma intensa carriera: l'itinerario di visita include infatti i suoi primi lavori e alcune delle ultime produzioni. In mostra anche molte serie complete quali Apocalypse (1988), Flowers, (1990), oltre a disegni, sculture e grandi opere su tela come Untitled (1985).
KEITH HARING A PISA
Nove le sezioni della rassegna che si snoda fra le sale di Palazzo Blu privilegiando ambiti tematici ricorrenti nella parabola artistica di Haring. Oltre a perseguire il duplice intento di ricostruire l'intera vicenda dell'autore e di fare luce sulle tante tecniche espressive da lui indagate – pittura, disegno, scultura, video, murales, arte pubblica e commerciale –, la mostra pisana dedica allo speciale rapporto dell'autore della città toscana un intero capitolo. In Haring a Pisa, infatti, a essere raccontata è la storia di Tuttomondo, il monumentale murale dipinto dall'artista su una parete del Convento di Sant’Antonio. L'opera, ormai considerata a pieno titolo fra i simboli della città della Torre, nacque dopo l’incontro fortuito fra Haring e il pisano Piergiorgio Castellani, e fu reso possibile grazie al coinvolgimento delle istituzioni locali e degli studenti dell'università.
IL CODICE HARING DA NEW YORK AL MONDO
Trasferitosi a New York nel 1978, per studiare alla School of Visual Arts, Haring finirà per legare in maniera indissolubile la propria fama e il proprio stile alla Grande Mela. Afflitta negli anni Ottanta da una serie di sconvolgimenti, dovuti a violenza, droga, discriminazione e povertà, la città spingerà l'artista verso l'impegno sociale, come documentano alcune delle opere esposte a Pisa. Con i suoi lavori, Haring ha infatti perseguito l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico su temi cruciali della sua epoca, quali l’energia nucleare, gli aspetti negativi dell’era tecnologica, la salvaguardia dell’ambiente, il razzismo, l’uso delle droghe e la prevenzione contro l’AIDS, malattia a causa della quale perse la vita.
[Immagine in apertura: Keith Haring, Untitled, 1985. Acrilico e olio su mussola, 304.8 × 396.2 cm. Courtesy of Nakamura Keith Haring Collection © Keith Haring Foundation]