Keith Haring. Radiant Vision

sulla mostra

Pioniere della street art, Keith Haring torna protagonista in Italia per una nuova tappa del progetto espositivo itinerante Keith Haring. Radiant Vision, che approda a Palazzo Terasconi, a Parma, dal 17 settembre prossimo fino al 4 febbraio 2024. Dopo quattro appuntamenti negli Stati Uniti, il grande successo a Monza e l'ultima esposizione in Israele, la mostra consente al pubblico parmense, e non solo, di viaggiare alla scoperta dello straordinario universo di uno dei più celebri artisti pop degli anni Ottanta, attraverso una selezione di oltre cento sue opere.


LE OPERE DI KEITH HARING IN MOSTRA A PARMA


Tra litografie, serigrafie, disegni su carta e manifesti, la mostra a Palazzo Terasconi illustra l'intero arco della breve ma intensa carriera di Haring, facendo luce sui diversi aspetti della sua vita e della sua produzione. Il genio newyorkese si cimentò con diversi medium, dai dipinti alle stampe, dai poster alle sculture, fino all'arte di strada, elaborando tuttavia un linguaggio personalissimo e inconfondibile. Tra le opere iconiche presentate a Parma, spiccano in particolare i suoi Radiant Baby: oltre a essere entrate nell'immaginario collettivo, imponendosi come simboli emblematici degli anni Ottanta, queste immagini incarnano perfettamente il pensiero di Haring che, per tutta la sua attività, ha combattuto per promuovere il cambiamento, concependo l'arte come strumento del suo attivismo. Suddiviso in nove sezioni, l'itinerario parmense prende avvio da Iconografia, una raccolta di opere che raccontano la passione del pittore per i simboli. Una sezione è dedicata anche alla Giustizia sociale, di cui è emblema il dipinto Untitles (Apartheid), un'altra si sofferma invece sul lavoro fatto con i giovani. A questo nucleo appartengono le undici incisioni realizzate da Haring e Sean Kalish, un bambino che frequentava il Pop Shop e che mostrava un particolare interesse e talento per i disegni dinamici. Ad arricchire la mostra è poi la più grande stampa mai realizzata dall'artista: intitolata Medusa Head, è lunga più di due metri.


IL GENIO DI KEITH HARING IN ITALIA


Nato nel 1958 in Pennsylvania da una famiglia borghese, Haring si avvicinò il mondo del disegno grazie al padre, un fumettista dilettante che gli insegna a realizzare personaggi in stile Disney. Nel 1978 si trasferì a New York per studiare pittura alla School of Visual Arts, dove fa amicizia con Kenny Scharf e Jean-Michel Basquiat: insieme, i tre artisti si immersero nella scena underground locale, realizzando opere ispirate ai graffiti, alla musica, alla danza e alla controcultura. Dai primi anni Ottanta, Haring iniziò a dedicarsi alla street art, dando vita a manifesti satirici e opere di grande impatto che lo portano ben presto ad affermarsi sulla scena artistica dell'epoca. Convinto sostenitore dell'“arte per tutti”, creò murales commemorativi e campagne di affissione umanitarie, intessendo relazioni di lavoro con celebrità del calibro di Madonna e Grace Jones e imponendosi a livello internazionale come uno degli street artist più influenti della storia. Morì per le complicazioni dovute all'AIDS nel 1990, ad appena 31 anni.

[Immagine in apertura: mostra Keith Haring. Radiant Vision]

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