Matisse. Metamorfosi

sulla mostra


È conosciuto, soprattutto, come uno dei pittori più influenti del Novecento, ma Henri Matisse nel corso della sua carriera fu anche un eccellente scultore e incisore. La mostra Matisse. Metamorfosi, allestita al Museo MAN di Nuoro e visitabile fino al 12 novembre prossimo, ripercorre la produzione del maestro francese da una nuova prospettiva, proponendo una selezione di opere, tra sculture e disegni.



LE SCULTURE DI MATISSE IN MOSTRA A NUORO


Curata da Chiara Gatti, l'esposizione sarda rivela – per la prima volta in Italia – un lato inesplorato dell'attività poliedrica dell'esponente dei Fauves, che oltre all'attività di pittore e colorista, sviluppò un linguaggio parallelo: possedeva una doppia anima votata alla materia, al volume, allo spazio. Al centro dell'itinerario della mostra si collocano una trentina di sculture e una ventina di altri contributi tra disegni, incisioni, fotografie d'epoca e pellicole originali. In particolare, il percorso espositivo esplora le metamorfosi – come suggerisce il titolo della rassegna – proprie del processo di creazione dell'artista: dallo stadio naturale dei corpi, fino alla sintesi radicale delle figure. Oltre a una sequenza di bronzi risalenti al periodo tra gli anni Dieci e gli anni Trenta, l'itinerario analizza le varie opere di Matisse insieme alle rispettive fonti di ispirazione che il maestro utilizzò per plasmare e incidere: fotografie di nudo, modelle in posa e dipinti.


LA NUOVA ESPOSIZIONE AL MAN DI NUORO


Protagoniste della mostra nuorese sono, tra le altre, alcune opere iconiche come Le Tiaré, di cui non esistono stadi differenti, e il ciclo di Jeannette (I-V), emblema per eccellenza del concetto di metamorfosi legato alla rassegna: da qui l'artista sviluppa una sorta di metodo di progressione formale, in cui le figure evolvono da una connotazione naturale fino a trasformarsi in una sintesi radicale del dato visivo.

[Immagine in apertura: Matisse, di Manuelle Mureddu (dettaglio)]

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