I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna
sulla mostra
Perché la corrente artistica dei Macchiaioli fu rivoluzionaria? In quale modo gli autori che aderirono al gruppo nato a Firenze intorno al 1855-56 diedero vita al più importante movimento pittorico dell’avanguardia italiana risorgimentale, riuscendo anche a influenzare la generazione successiva? Con oltre 80 opere esposte, la mostra I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna analizza le conquiste formali e concettuali raggiunte dall'esperienza artistica che si sviluppò in una fase storica e sociale segnata dal Risorgimento e come reazione alle impostazioni formali di stampo accademico. A esse, infatti, i Macchiaioli preferirono la libertà di rendere con immediatezza verista ciò che l'occhio percepiva nel presente.
I MACCHIAIOLI AD ASTI
Accostando capolavori dell’arte dell’Ottocento italiano e opere poco conosciute (gran parte delle quali non è mai stata esposta prima e proviene da prestigiose collezioni private europee), la rassegna allestita nelle sale di Palazzo Mazzetti ad Asti ripercorre la storia dei Macchiaioli dagli esordi fino alla sua conclusione, esaminandone le diverse fasi evolutive. Nelle sei sezioni tematiche i visitatori possono ammirare, fra gli altri lavori selezionati, i dipinti Mamma col bambino (1866-67) di Silvestro Lega, Tramonto in Maremma (1900-05) di Giovanni Fattori, Bambino al sole (1869) di Giuseppe De Nittis e Signore al pianoforte (1869) di Giovanni Boldini.
TUTTA LA STORIA DEI MACCHIAIOLI
I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna punta i riflettori sulle novità tecniche, a partire dalla peculiare interpretazione della luce, sui filoni tematici e sulle profonde connessioni con il contesto storico-sociale coevo alla corrente, che deve la propria denominazione a un anonimo redattore della Gazzetta del Popolo. Comune denominatore di questi artisti è la cosiddetta teoria della “macchia’’, secondo la quale la visione delle forme solide è determinata dalla proiezione della luce su di esse che crea zone d’ombra e zone di chiarore, costruendo così, visivamente, le volumetrie.
[Immagine in apertura: Silvestro Lega, Mamma col bambino, 1866-67. Olio su tavola, 38x29,5 cm. Collezione privata]