Richard Avedon: Relationships

sulla mostra

Dovima con gli elefanti e l’immagine della modella Nastassja Kinski avvolta solo da un serpente: sono solo due degli oltre cento celebri scatti, provenienti dalle collezioni del Center for Creative Photography (CCP) di Tucson e dalla Richard Avedon Foundation, che la mostra Richard Avedon: Relationships include per ripercorrere e celebrare gli oltre sessant’anni di carriera del grande fotografo newyorchese Avedon, uno degli autori più influenti del XX secolo.


LA MOSTRA SU RICHARD AVEDON A MILANO


La rassegna, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata da Rebecca Senf, responsabile della collezione del Center for Creative Photography, prevede l'allestimento di dieci sezioni tematiche atte ad esplorare i due grandi poli della ricerca artistica di Avedon: le fotografie di moda e i ritratti. Il fotografo americano è infatti innanzitutto celebre per aver rivoluzionato il modo di immortalare le modelle, che trasformò, dunque, da soggetti statici e passivi a protagoniste dei set, catturate, sulle pagine delle più importanti riviste di settore, come Harper’s Bazaar e Vogue, in pose dinamiche, fluide. Altro campo di indagine fu poi, per Avedon, quello della ritrattistica in bianco e nero. Utilizzando principalmente una fotocamera di grande formato, il fotografo ha così immortalato, in maniera descrittiva e intimistica, numerose celebrità, da John Lennon a Bob Dylan, da Sophia Loren a Marilyn Monroe, dal Dalai Lama a Andy Warhol.


AVEDON E IL SODALIZIO CREATIVO CON LA MAISON VERSACE


La mostra, attraverso un focus speciale, ripercorre anche la collaborazione intercorsa tra Richard Avedon e la maison Versace. Il sodalizio tra il fotografo e la casa di moda italiana iniziò in vista della collezione primavera/estate relativa alla campagna d’esordio di Gianni Versace del 1980, per protrarsi fino al debutto, con la collezione primavera/estate 1998, della sorella Donatella.

[Immagine in apertura: Richard Avedon, Dovima with elephants, evening dress by Dior, Cirque d'Hiver, Paris, August 1955 © The Richard Avedon Foundation]

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