Salto nel vuoto. Arte al di là della materia
sulla mostra
Bergamo, città Capitale Italiana della Cultura insieme a Brescia per questo 2023, propone ai visitatori di iniziare l'anno all'insegna della grande arte moderna e contemporanea con una visita alla GAMeC. Il tema dell'esposizione attuale è particolarmente stimolante: che cosa rappresenta il concetto di vuoto nell'arte? Come si declina l'assenza? Salto nel vuoto. Arte al di là della materia, pensata da Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, è il terzo momento di una trilogia di esposizioni iniziata con Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile del 2018 e proseguita nel 2021 con Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione. L'idea che sottende alle tre esposizioni della Trilogia della Materia è l'indagine del concetto di materia e di trasformazione nell'arte del XX e del XXI secolo.
DALL'ASTRAZIONE AL VIRTUALE
Occhi puntati sulle opere di alcuni grandi artisti che si sono trovati a indagare il vuoto, un tema particolarmente importante per le avanguardie storiche di inizio Novecento e per i gruppi più sperimentali del secondo dopoguerra. La mostra è suddivisa in tre parti, Vuoto, Flusso e Simulazione, che rappresentano altrettanti momenti della smaterializzazione della materia e della sua successiva rappresentazione virtuale negli sviluppi più recenti dell'arte contemporanea. Dall'eliminazione dell'oggetto rappresentato si passa a una sua digitalizzazione per concludere poi con la simulazione di un oggetto apparentemente non reale.
LA MOSTRA ALLA GAMEC DI BERGAMO
La prima sezione, Vuoto, è ispirata alla rappresentazione di uno spazio immateriale. Il bianco è il colore dominante nelle opere qui esposte, scenograficamente allestite in un ambiente nero per farne risaltare il candore. Si tratta di riflessioni sul tema della privazione veicolate da opere di artisti come Agostino Bonalumi o Enrico Castellani, ma anche da quelle di Dadamaino o dalle sperimentazioni di Jean Degottex e Aiko Miyawaki. La seconda parte, Flusso, approfondisce le caratteristiche della società dell'informatizzazione di massa, sviluppatasi a partire dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, quando apparve sulla scena l'arte digitale. Eppure tutto il Novecento è pervaso dal concetto di flusso continuo. Le avanguardie del Futurismo, con opere di Giacomo Balla e di Umberto Boccioni, sono così affiancate alle sperimentazioni cubiste di Pablo Picasso. Sono inoltre presenti opere afferenti alla corrente dell'Arte Cinetica e a Fluxus. La terza sezione, Simulazione, è il trionfo dell'informazione come forza creatrice di una realtà virtuale in grado di ingannare i sensi. L'illusione è un'idea da sempre presente nell'arte, e nel Novecento i surrealisti come René Magritte ne fecero una cifra stilistica. Ad arricchire il percorso espositivo sono anche gli interventi, fra gli altri, di Lynn Hershman Leeson, Seth Price, Richard Estes e Duane Hanson.
[Immagine in apertura: Petra Cortright, Calendario colombia_cameron diaz naked sandra bullock Anna Kornikova Pamela Anderson_candy roxxx, 2021. Pittura digitale su alluminio anodizzato, cm 149,9 x 215,9. Courtesy l’artista e Société, Berlin]