SENSORAMA. Lo sguardo, le cose, gli inganni

sulla mostra

La complessità dei fenomeni cognitivi e gli inganni derivanti dalla relazione tra visione e percezione, il tutto esplorato attraverso le opere di artisti del passato e del presente. È la mostra SENSORAMA. Lo sguardo, le cose, gli inganni, un’inedita rassegna a cura di Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti realizzata con il contributo scientifico di Baingio Pinna del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, autore del libro La percezione visiva. A ospitarla è il MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro.


A NUORO LA MOSTRA SU PERCEZIONE E AUTENTICITÀ

SENSORAMA, prendendo spunto da alcune tematiche drammaticamente alimentate dal periodo pandemico quali, ad esempio, la comunicazione sospesa, il limite fluido tra reale e virtuale e lo sguardo sempre celato da uno schermo, e servendosi di celebri capolavori pittorici e innovativi lavori sperimentali, vuole puntare a riallenare gli occhi e la mente, alla verità – o al dubbio – della visione. Il titolo della rassegna è ispirato al nome di una macchina ideata nel 1957 dal regista statunitense Morton Heilig, per testare esperienze sinestetiche e amplificare, quindi, le impressioni sonore, ma anche quelle tattili, dinamiche e olfattive.


IN SARDEGNA UN VIAGGIO VISIVO NEGLI INGANNI DELL’ARTE 


Attraverso un progetto di allestimento ideato ad hoc da Denis Santachiara e da video installazioni a cura di Storyville, il percorso della mostra segue i primi tentativi di deformazione percettiva realizzati in ambito del cinema sperimentale. Esposti, ad esempio, quelli rintracciabili nella cinematografia del regista George Méliès che nelle sue scene prevedeva già la sparizione di oggetti attraverso una sorta di primitivo stop frame. Si procede quindi con le fantasmagoriche interazioni tra il cinema e le avanguardie artistiche rappresentate da personalità del calibro di Léger, Man Ray, Picabia, Cocteau e Duchamp. Dai pionieri della pittura "illusionistica", come René Magritte e Giorgio de Chirico, si arrivano poi a mostrare le indagini estetiche più recenti in fatto di percezione e autenticità come le esperienze di realtà aumentata e gli interventi site specific studiati ad hoc per il MAN da artisti come Felice Varini, Marco Cordero e dallo stesso designer Denis Santachiara.


[Immagine in apertura: Liu Bolin, (Shandong 1973), Piazza di Spagna, Roma, 2018, stampa a getto d'inchiostro / ink jet print, courtesy Galleria Gaburro, Verona – Milano]

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