I tempi del Bello. Tra mondo classico, Guido Reni e Magritte

sulla mostra

L’idea di bellezza “classica” costituisce da secoli un punto di riferimento immancabile per tutte le discipline artistiche, come testimonia la mostra allestita presso i Musei Civici Gian Giacomo Galletti a Domodossola, intitolata I tempi del Bello. Tra mondo classico, Guido Reni e Magritte. Aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2025, l'esposizione presenta una ricca selezione di dipinti, sculture in marmo e in bronzo, realizzate da artisti del calibro di Antonio Canova, Giorgio de Chirico e René Magritte. Spaziando dall’antichità romana al primo Novecento, la rassegna documenta l’evoluzione del concetto di “bello” nell’arte attraverso i secoli.



CANOVA, MAGRITTE E RENI IN MOSTRA A DOMODOSSOLA


Per esplorare l’ideale di bellezza e la sua incessante evoluzione di epoca in epoca, l’iter espositivo parte da un punto fermo insostituibile, quello della statuaria classica d’età romana. Grazie alla presenza di opere concesse dal Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano, la mostra illustra come la bellezza classica, formale e spirituale, sia stata in grado di sopravvivere attraverso i secoli e influenzare correnti e movimenti artistici di ogni epoca: dalle opere seicentesche di un grande promotore della plasticità classica come Guido Reni, fra cui l’Annunciazione e il San Sebastiano, ai lavori di Peter Paul Rubens e Ludovico Carracci, la mostra documenta con dovizia di particolari l’estrema flessibilità di un concetto artistico capace di adattarsi alle diverse evoluzioni della sensibilità e del gusto. Tale percorso prosegue, passando per le sculture neoclassiche di Canova fino a giungere alle opere di artisti moderni, come Mario Sironi e Giorgio de Chirico, e alle tele di uno dei padri del surrealismo, Magritte: tutti lavori che traggono ispirazione dal mondo classico e riescono a declinare gli antichi canoni di bellezza per adattarli alle moderne esigenze dell’arte.



IL BELLO NELL'ARTE DALL’ANTICHITÀ AL '900


Arricchita da un programma di visite guidate e laboratori, la mostra curata da Antonio D’Amico, Stefano Papetti e Federico Troletti offre ai visitatori l'occasione per indagare l’evoluzione e i successivi adattamenti del concetto di bellezza nei secoli. Il risultato è un viaggio nella storia dell'arte, alla scoperta delle statue antiche che tracciarono i contorni di questo concetto, nonché di come l’arte moderna e contemporanea abbia saputo reinterpretare l’idea di “bello” scortandola fino ai giorni nostri.

[Immagine in apertura: Antonio Balestra (1666-1740), David con la testa di Golia. Olio su tela, 93 x 129 cm. Accademia Carrara, Bergamo ©Fondazione Accademia Carrara, Bergamo]

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