Sydney si arricchisce con un maxi polo museale

L'attesa si è conclusa: da sabato 3 dicembre i visitatori che varcano la soglia dell'Art Gallery of New South Wales, a Sydney, possono godere dell'esperienza di conoscenza diretta dei nuovi spazi espositivi della nota istituzione museale australiana, collegati al nucleo storico da un giardino interamente dedicato all'arte. Il Sydney Modern Project, ovvero il progetto di trasformazione del museo affacciato sul porto di Sydney, è il più significativo intervento a carattere culturale promosso in città dai tempi della costruzione dell'iconica Sydney Opera House, a sua volta inaugurata quasi mezzo secolo fa, nel 1973.A SYDNEY UN NUOVO GRANDE MUSEO D'ARTE  "Ora offriamo esperienze artistiche ancora più degne della nostra posizione, della nostra storia, dei molti soggetti che hanno contribuito al nostro sviluppo nei precedenti 151 anni e dei tanti che guarderanno a noi per gioia, ispirazione e intuizione nei prossimi decenni", ha dichiarato Michael Brand, direttore del museo di Sydney. Un risultato reso possibile grazie a imponenti investimenti e a una pluralità di interventi. A partire da quello architettonico firmato dallo studio SANAA: il progetto si deve infatti agli architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, che proprio nel 2022 per la loro attività internazionale hanno ricevuto il prestigioso Praemium Imperiale, attribuito dalla Japan Art Association. "È stato un grande onore progettare un edificio pubblico così importante per Sydney. Lavorando a stretto contatto con il team della Art Gallery of New South Wales, abbiamo mirato a progettare un museo d'arte che fosse armonioso con l'ambiente circostante, che respirasse con la città, il parco e il porto", hanno raccontato i due pluripremiati progettisti. Fiore all'occhiello dell'Art Gallery of New South Wales è proprio il nuovo edificio di SANAA; nato dalla combinazione fra più volumi, in larga parte flessibili e permeabili, è dotato di generosi affacci sull'area portuale, sulle terrazze e sulle corti interne verdi, arricchite da specie vegetali autoctone. Massima l'attenzione degli architetti sul fronte della sostenibilità ambientale: si tratta infatti del primo museo d'arte pubblico del Paese ad aver raggiunto i più elevati standard sulla base delle disposizioni del Green Building Council of Australia. Non solo: il 100% del fabbisogno energetico del nuovo edificio è garantito da fonti rinnovabili.ANCHE UN EX SERBATOIO BELLICO ACCOGLIE L'ARTE I lavori hanno inoltre riguardato l'adeguamento degli ambienti esistenti, che ricadono in una struttura in stile neoclassico risalente alla fine dell'Ottocento, e la riattivazione di uno spazio unico nel suo genere. Confluisce infatti nell'Art Gallery of New South Wales anche un dismesso serbatoio di carburante, utilizzato per il rifornimento della flotta navale durante la Seconda Guerra Mondiale. Il primo artista a "mettersi alla prova" con gli oltre 2000 mq di questo particolare luogo è l'argentino-peruviano Adrián Villar Rojas, al quale si deve l'installazione The End of Imagination. L'autore è solo una delle figure coinvolte nel ricco programma messo a punto per l'apertura: nel complesso oltre 900 artisti australiani e internazionali sono attualmente esposti nel museo, fra collezione permanente e mostre temporanee. Immancabili le voci dell'arte aborigena e delle isole dello Stretto di Torres, alle quali è dedicata una delle rassegne inaugurali; visitabili anche Dreamhome: Stories of Art e Shelter, Making Worlds, Outlaw. Lorraine Connelly-Northey, Karla Dickens, Simryn Gill, Jonathan Jones, Yayoi Kusama, Lee Mingwei, Richard Lewer, Lisa Reihana e Francis Upritchard sono stati scelti per realizzare le opere site-specific collocate negli spazi interni ed esterni di questo maxi polo culturale che si preannuncia come una tappa imperdibile a Sydney. [Immagine in apertura: Aerial view of the Art Gallery of New South Wales’ new SANAA-designed building, 2022, photo © Iwan Baan]