Ambienti 1956 – 2010. Environments by Women Artists II

sulla mostra

Coinvolgente e immersiva, la mostra Ambienti 1956 – 2010. Environments by Women Artists II passa in rassegna le opere realizzate da alcune fra le più importanti artiste dell’ultimo secolo, evidenziandone il contributo imprescindibile e spesso poco celebrato. Allestita al MAXXI di Roma e visitabile fino al prossimo 20 ottobre, l’esposizione presenta ambienti e opere tridimensionali che necessitano dell'interazione del pubblico per prendere vita in senso artistico, restituendo in cambio ai visitatori un'esperienza sensoriale completa tra spazio, luce e colori.



LE ARTISTE IN MOSTRA AL MAXXI DI ROMA


L’esplorazione artistica proposta dalla retrospettiva romana si estende oltre la semplice definizione di opera finita, sollecitando il pubblico a prendere parte a un dialogo costante con gli ambienti esposti. Tutte le opere in mostra sono state realizzate da alcune delle principali protagoniste dell’arte contemporanea, fra cui Judy Chicago, Aleksandra Kasuba, Monica Bonvicini, Kimsooja e Pipilotti Rist. Spaziando da installazioni luminose a percorsi sensoriali, tali lavori offrono una panoramica completa dei diversi approcci a un’espressione artistica tanto estrema quanto coinvolgente, che trasforma in uno degli ambienti oggetto di indagine lo stesso spazio espositivo romano, progettato da Zaha Hadid e completato nel 2010.



AL MAXXI LA RASSEGNA SUGLI AMBIENTI D’ARTE


Impreziosita da un corposo programma di incontri, approfondimenti e performance e visite speciali per bambini e nuclei familiari, Ambienti 1956 – 2010. Environments by Women Artists II è il primo grande evento culturale organizzato al MAXXI nel 2024; è curata da Andrea Lissoni, Marina Pugliese e Francesco Stocchi, al suo primo anno di direzione artistica del museo romano. Rappresentando idealmente la seconda e più ampia iterazione del progetto Environments by Women Artists, concepito originariamente dalla Haus der Kunst di Monaco di Baviera, la mostra capitolina amplia il campo d’indagine fino ai giorni nostri e si propone come un'occasione unica per esplorare la creatività al femminile in un contesto di sperimentazione e visionarietà.

[Immagine in apertura: Aleksandra Kasuba, A Spectral Passage, 1975 – 2023, ph. Cinzia Capparelli]

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