MARTIN PARR, Ramsgate, England, 1996. From Common Sense ©️ Magnum Photos

Qual è l'impatto dei colori sul nostro umore? Una mostra risponde

Arte

24 aprile 2025

MARTIN PARR, Ramsgate, England, 1996. From Common Sense ©️ Magnum Photos

Qual è l'impatto dei colori sul nostro umore? Una mostra risponde

Arte

24 aprile 2025

Attualmente ospitata negli spazi di Villa Medici, a Roma, l’esposizione “Chromotherapia” esplora la storia della fotografia attraverso gli scatti di diciannove artisti, evidenziando l'importanza creativa ed emotiva delle immagini a colori.

Un’intrigante e divertente rilettura del ruolo storico delle immagini fotografiche a colori: è questo il tema centrale di Chromotherapia. La fotografia a colori che rende felici, la mostra in corso all'Accademia di Francia a Roma – Villa Medici fino al prossimo 9 giugno. Attraverso gli scatti di diciannove artisti dell’ultimo secolo, l’esposizione curata da Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé racconta come l’introduzione della pellicola a colori abbia consentito ai fotografi di sperimentare con nuovi linguaggi creativi, liberandoli dai vincoli della fotografia documentaria.

Lungo le sette sezioni dell’itinerario espositivo allestito nelle sale della villa rinascimentale che domina il panorama della Capitale, i visitatori sono condotti alla scoperta del ruolo fondamentale del colore nella storia della fotografia: un elemento spesso sottovalutato, eppure essenziale per dare vita a un universo visivo ricco di immagini sature, in cui le variazioni cromatiche sono impiegate dagli artisti per stimolare la riflessione intellettuale dell’osservatore su temi di grande attualità.

IN MOSTRA A ROMA GLI SCATTI DI GUY BOURDIN E MARTIN PARR

Al fine di inquadrare correttamente la crescente importanza della fotografia a colori nel corso del Novecento, la mostra romana presenta un dettagliato excursus storico, che definisce la progressiva affermazione di questo formato a partire dal 1907, anno in cui i fratelli Lumière brevettarono l’autochrome, il primo procedimento fotografico a colori.

Il percorso di visita si snoda tra sezioni tematiche che ruotano attorno ai soggetti degli scatti in mostra: il pubblico è così condotto alla scoperta delle immagini dedicate al mondo animale da Harold Edgerton, Walter Chandoha e William Wegman, per avvicinarsi agli scatti di moda realizzati da Guy Bourdin.

Accolta inizialmente con grande scetticismo, la nascita delle pellicole a colori ha rappresentato per molti fotografi un'opportunità unica per esprimere la propria creatività in piena libertà artistica. L'esposizione evidenzia come il colore sia diventato con il passare degli anni un elemento narrativo imprescindibile per tutti i fotografi interessati a donare una speciale carica emotiva a soggetti e scene tratte dalla vita quotidiana. Un perfetto esempio in tal senso è rappresentato dall’opera dal fotoreporter britannico Martin Parr, acuto osservatore di quelle contraddizioni della società occidentale che riesce a catturare con ironia attraverso i suoi scatti a colori.

LA STORIA DELLA FOTOGRAFIA A COLORI, DAL 1900 AI GIORNI NOSTRI

A emergere dalla ricca carrellata di immagini in mostra a Villa Medici è l’importanza “emotiva” della fotografia a colori. Il titolo stesso della rassegna, Chromotherapia, evidenzia l’impatto dei colori sulla percezione visiva di chi osserva le opere esposte. Anche per questo motivo, la curatela del progetto espositivo è stata affidata a due esperti dotati di grande sensibilità artistica: Sam Stourdzé, affermato critico d’arte e direttore dell’Accademia di Francia a Roma, e Maurizio Cattelan, uno dei più noti artisti italiani contemporanei, autore da oltre trent’anni di opere iconiche che mettono in discussione la società dell'immagine e i suoi valori.

[Immagine in apertura: Martin Parr, Ramsgate, England, 1996. From Common Sense ©️ Magnum Photos]

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