Johnny Depp, lastra Polaroid, 2015, 50x60 cm. By Maurizio Galimberti/Photomovie

Gli scatti di Robert Mapplethorpe e Maurizio Galimberti in mostra a Venezia

Fotografia

06 aprile 2025

Johnny Depp, lastra Polaroid, 2015, 50x60 cm. By Maurizio Galimberti/Photomovie

Gli scatti di Robert Mapplethorpe e Maurizio Galimberti in mostra a Venezia

Fotografia

06 aprile 2025

Un doppio, imperdibile appuntamento espositivo a Le Stanze della Fotografia sull'Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia: in arrivo le mostre dedicate a due grandi fotografi del nostro tempo, lo statunitense Robert Mapplethorpe e l’italiano Maurizio Galimberti.

È tutto pronto a Venezia per una doppia prestigiosa inaugurazione, prevista per il prossimo 10 aprile a Le Stanze della Fotografia, il polo espositivo della città lagunare dedicato all’arte fotografica. Negli spazi della sede sull'Isola di San Giorgio Maggiore, partiranno infatti contemporaneamente due retrospettive curate da Denis Curti, direttore artistico dell’istituzione veneziana. Sono dedicate a due figure di spicco della fotografia internazionale: Robert Mapplethorpe e Maurizio Galimberti.

In programma fino al 6 gennaio 2026, la mostra Robert Mapplethorpe. Le forme del classico si propone di indagare i numerosi punti di contatto tra l’arte di Mapplethorpe con l'estetica della statuaria antica, presentando oltre 200 fotografie, alcune delle quali inedite in Italia.

Allestita al primo piano de Le Stanze della Fotografia e visitabile fino al 10 agosto, l’esposizione dedicata agli scatti di Maurizio Galimberti riunisce le creazioni ready-made e i distintivi mosaici di Polaroid realizzati dal celebre fotografo comasco, riflettendo sulla sua peculiare e frammentata visione della realtà.

A VENEZIA LA FOTOGRAFIA DI MAPPLETHORPE E LA STATUARIA CLASSICA

Intitolata Robert Mapplethorpe. Le forme del classico, la mostra allestita negli spazi principali della galleria veneziana rende omaggio all’artista statunitense concentrandosi sugli elementi classici delle immagini catturate dal fotografo nel corso della sua breve e straordinaria carriera. La retrospettiva è stata realizzata in stretta collaborazione con la Fondazione Robert Mapplethorpe di New York, e porta sotto i riflettori un affascinante confronto tra una selezione dei suoi ritratti fotografici e una serie di immagini della statuaria antica. Due immaginari apparentemente distanti, eppure accomunati da un linguaggio estetico affine, dal cui raffronto emerge come Mapplethorpe abbia saputo impiegare luce e composizione per rendere atemporale l’immagine dei corpi dei modelli ritratti.

Concepita come il primo capitolo di un’inedita trilogia espositiva sull’arte del fotografo, la rassegna veneziana sarà seguita il prossimo anno da altre due retrospettive in programma a Palazzo Reale di Milano e al Museo dell’Ara Pacis di Roma, dedicate rispettivamente a Le forme del desiderio e a Le forme della bellezza. Parallelamente alla grande antologica, la Fondazione Le Stanze della Fotografia ha lanciato un'open call rivolta ai giovani fotografi, chiamati quest’anno a reinterpretare artisticamente proprio i temi delle tre mostre in programma nei prossimi mesi.

I MOSAICI DI MAURIZIO GALIMBERTI A LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA

Il focus espositivo della mostra Maurizio Galimberti tra Polaroid/Ready Made e le Lezioni Americane di Italo Calvino si concentra sulle opere e sui ritratti fotografici di artisti come Johnny Depp, Angelica Huston, Javier Bardem e numerose altre personalità del mondo del cinema e della cultura. La mostra raccoglie molte delle immagini più iconiche della vasta produzione artistica di Galimberti, contraddistinte dall’uso innovativo della tecnica del mosaico di foto istantanee. Scomponendo il quadro totale delle sue immagini in “tessere” formato Polaroid, il fotografo offre all’osservatore una visione personale e frammentata della realtà, sfidando i canoni più comunemente accettati della composizione .

Suddiviso in sei diverse sezioni tematiche, il percorso espositivo della rassegna veneziana offre una riflessione articolata sulle nostre modalità di percezione e reinterpretazione del visibile, seguendo un fil rouge che unisce gli scatti del fotografo lombardo, classe 1956, con le sue fonti di ispirazione artistica: dai collage fotografici di David Hockney e alle opere del pioniere del ready made, Marcel Duchamp.

[Immagine in apertura: Johnny Depp, lastra Polaroid, 2015, 50x60 cm. By Maurizio Galimberti/Photomovie]

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