Dal 5 ottobre, a Parigi, andrà in scena l'inedito dialogo visivo tra le opere di Claude Monet e quelle della pittrice Joan Mitchell. Organizzata dalla Fondation Louis Vuitton, la grande mostra in arrivo raccoglie una sessantina di opere dei due artisti ed è affiancata da una retrospettiva dedicata all'autrice di Chicago, esponente dell’espressionismo astratto americano.

Questo autunno, la Fondation Louis Vuitton di Parigi, in collaborazione con il Musée Marmottan Monet – l’istituzione museale che vanta la più grande collezione al mondo di opere di Claude Monet – presenta Monet-Mitchell. un ambizioso progetto espositivo – curato dalla direttrice artistica della Fondazione, Suzanne Pagé – dedicato a un poetico confronto visivo e tematico tra i capolavori dell’ultimo periodo pittorico del maestro dell’impressionismo e le opere dell'artista americana Joan Mitchell, considerata una delle figure artistiche più influenti della seconda metà del Novecento. Unica per portata e forza poetica, la mostra Monet-Mitchell si svolgerà dal prossimo 5 ottobre al 27 febbraio 2023 e sarà allestita in ben otto gallerie che compongono l’edificio parigino inaugurato nel 2014, progettato da Frank Gehry.MONET E MITCHELL A DIALOGO ALLA FONDATION LOUIS VUITTON Attraverso circa sessanta opere emblematiche di entrambi gli artisti, la mostra propone al pubblico un viaggio nella pittura enfatizzato da sorprendenti parallelismi e rimandi, sia visivi che concettuali. A dialogare con i lavori astratti di Joan Mitchell, tra cui si segnala una selezione di dipinti della serie Grand Vallée realizzata tra il 1983 e il 1984, saranno ben trentasei opere di Monet. Tra queste, il Trittico Agapanthus, esposto per la prima volta a Parigi nella sua interezza, e venticinque grandi tele appartenenti alla collezione del Musée Marmottan Monet. Queste ultime, presentate per l’occasione prive di cornici, consentiranno di tracciare una straordinaria panoramica su uno dei soggetti preferiti dal maestro francese: le ninfee. L’intento della mostra è quello di mettere a confronto la produzione pittorica sviluppata dai due artisti di fronte allo stesso paesaggio: le rive della Senna. Seppur in tempi diversi, Monet e Mitchell, condividendo un'acuta sensibilità per la luce e il colore, elaborarono un approccio pittorico che in tanti hanno definito "simile nei termini", fatto di “sensazioni” per Monet e di “sentimenti e ricordi” per l’artista americana. A PARIGI ANCHE UNA RETROSPETTIVA SU JOAN MITCHELL Con il proposito di aumentare la consapevolezza del pubblico francese ed europeo sul prezioso lavoro di Joan Mitchell, contemporaneamente alla mostra-evento, la Fondation Louis Vuitton – in collaborazione con il San Francisco Museum of Modern Art (SFMOMA) e con il Baltimore Museum of Art (BMA) – si appresta ad ospitare un’importante retrospettiva a lei dedicata. Presentata in due gallerie del piano terra, la mostra riunisce cinquanta opere ottenute in prestito da istituzioni come il Centre Pompidou e il Musée du Monastère Royal de Brou o facenti già parte della collezione permanente della Fondazione Louis Vuitton. Versione aggiornata di una rassegna recentemente presentata negli Stati Uniti, la monografica parigina punta a mettere in evidenza la singolarità della produzione della Mitchell, caratterizzata da una tavolozza intensa e vibrante e dall’intimo legame instaurato con i paesaggi francesi. La mostra esplora, quindi, le principali serie che l’artista ha realizzato nel suo paese natale e poi a Parigi, dove si trasferì nel 1959. Dal 1968 scelse quindi di trasferirsi nel piccolo villaggio di Vétheuil, luogo in cui proprio Claude Monet visse tra il 1878 e il 1881. Il piccolo borgo francese divenne fonte di ispirazione per i suoi dipinti solari e incandescenti e fu protagonista dei suoi polittici degli anni Settanta, come il capolavoro del 1973 intitolato Chasse Interdite. In esposizione anche alcune esuberanti tele degli anni Ottanta, come l’omaggio a Van Gogh dal titolo No Birds, e South, la sua personale versione della Sainte-Victoire di Cézanne. [Immagine in apertura: Claude Monet, Nymphéas, 1916 – 1919. Huile sur toile, 200 × 180 cm. Musée Marmottan Monet, Paris]
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