Sarà lo studio di progettazione 2050+, con sede a Milano, a occuparsi del restauro e dell'adeguamento architettonico della Palazzina dei Principi, a Napoli. Risalente al XVII secolo, è uno degli edifici del complesso del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Nel prossimo futuro, diverrà sede della collezione d'arte donata dalla gallerista e collezionista Lia Rumma allo stato italiano.


Fondata dall'architetto e curatore Ippolito Pestellini Laparelli, l'agenzia interdisciplinare milanese 2050+ si appresta a collaborare con il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli per un ambizioso progetto. Attivo all'intersezione tra tecnologia, ambiente, politica e design, lo studio si occuperà del restauro di uno dei manufatti edilizi del complesso monumentale partenopeo, che nei circa 134 ettari del bosco, oltre alla celebre reggia, riunisce residenze, laboratori, depositi e chiese, fontane e statue, aree verdi come orti e frutteti. Recentemente impegnato a Roma, nella ristrutturazione di un iconico edificio a uso commerciale progettato da Franco Albini e Franca Helg, 2050+ progetterà la trasformazione architettonica della Palazzina dei Principi, destinata a ospitare la collezione d'arte che la gallerista e collezionista Lia Rumma ha donato allo stato italiano.ARTE CONTEMPORANEA ALLA PALAZZINA DEI PRINCIPI DI NAPOLI Risalente al XVII secolo, con i suoi 4.000 metri quadrati circa di superficie, la Palazzina dei Principi è l'edificio più prestigioso e centrale del complesso di Capodimonte, dopo la Reggia. Contraddistinta da un'elegante e sobria struttura, fu costruita per volere dei marchesi Carmignano di Acquaviva. Divenuta una delle più celebri ville suburbane delle colline napoletane, fu quindi acquistata dal re durante la costruzione del Palazzo Reale nella tenuta di Capodimonte. Deve il suo nome ai principi reali, ovvero i figli di Francesco I di Borbone, che qui risiedettero a partire dal 1826. Il team che curerà l'intervento architettonico, incaricato su indicazione della donante, è formato dagli architetti Giacomo Ardesio, Marco Gambarè, Camilla Morandi, Ippolito Pestellini Laparelli e Chiara Tomassi; la direzione scientifica del progetto espositivo è stata affidata allo storico dell'arte Gabriele Guercio.DONATA ALLO STATO LA COLLEZIONE LIA E MARCELLO RUMMA "Con il dono della collezione a Capodimonte Lia e Marcello Rumma entrano nella storia, ma, ancor più, fanno entrare la storia a Capodimonte, una storia di cui sono stati testimoni e attori quando alla fine degli anni Sessanta, con l’Arte Povera, l’arte italiana è entrata radicalmente nella contemporaneità", ha dichiarato Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, commentando la notizia della recente donazione. Oltre 70, tra dipinti, sculture, fotografie e lavori su carta, le opere divenute di proprietà pubblica per scelta di Lia Rumma. La raccolta riunisce una trentina di artisti italiani di rilievo internazionale, con un focus sull’Arte Povera: fra loro, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Mimmo Jodice, Jannis Kounellis, Maria Lai, Mario Merz, Marisa Merz, Ugo Mulas, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto ed Ettore Spalletti. I lavori inclusi in questa donazione andranno così ad arricchire la sezione contemporanea dell'istituzione partenopea, della quale fanno parte oltre 160 opere, rendendo il  Museo di Capodimonte l’unico in Italia a conservare ed esporre l’arte dal XIII secolo a oggi. [Immagine in apertura: Palazzina dei Principi nel Real Bosco di Capodimonte, veduta dalla Reggia. Credits Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli]
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