Bruce Nauman. Neons Corridors Rooms

sulla mostra

Riunendo trenta opere realizzate da Bruce Nauman a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, la mostra Neons Corridors Rooms, allestita negli spazi del Pirelli HangarBicocca di Milano, si concentra sulla dimensione più innovativa della pratica del celebre performance artist: la ricerca spaziale e architettonica. La rassegna, realizzata in collaborazione con la Tate Modern di Londra e lo Stedelijk Museum di Amsterdam, e curata da Roberta Tenconi e Vicente Todolí con Andrea Lissoni, Nicholas Serota, Leontine Coelewij, Martijn van Nieuwenhuyzen e Katy Wan, espone, infatti, per la prima volta, tutte le varie tipologie di corridoi e stanze progettate dall'artista; le opere al neon; le video installazioni sonore; e una selezione di tunnel, ovvero modelli scultorei pensati per architetture sotterranee.


BRUCE NAUMAN AL PIRELLI HANGARBICOCCA DI MILANO


Il percorso espositivo, raggruppando le opere in sezioni tematiche, si apre con Dream Passage with Four Corridors, un lavoro del 1984 in cui l’artista utilizza corridoi, luci fluorescenti e oggetti comuni, come sedie e tavoli, per creare un ambiente domestico onirico. Partendo poi dal primo corridoio datato 1969 e intitolato Performance Corridor, vengono esplorate tutte le diverse tipologie di installazioni praticabili concepite negli anni da Nauman. Nel tempo, infatti, i suoi celebri corridoi sono divenuti sempre più complessi e articolati, fino a inglobare stanze e a comprendere elementi e dispositivi sonori, luminosi, tattili e visivi atti ad alterare la percezione e creare un senso di spaesamento. In Green Light Corridor del 1970, per esempio, una fonte luminosa verde fluorescente invade l’angusto spazio percorribile tra le due pareti; mentre nell’installazione Corridor Installation with Mirror – San Jose Installation (Double Wedge Corridor with Mirror) del 1970, Nauman utilizza uno specchio per disorientare i visitatori che l’attraversano. In mostra è ricostruito per la prima volta anche il corridoio Funnel Piece (Françoise Lambert Installation) realizzato a Milano nel 1971. Installata, invece, nello spazio del Cubo dell’HangarBicocca, l’opera del 2001 MAPPING THE STUDIO II with color shift, flip, flop, & flip/flop (Fat Chance John Cage) in cui l’artista mostra le registrazioni video – alterate, ribaltate e modificate – relative alle attività notturne del suo studio sito in New Mexico. Proposta, infine, all'aperto, l’installazione audio Raw Materials, commissionata per la Turbine Hall della Tate Modern nel 2004, che ripercorre, attraverso la riproduzione – in loop – di ventuno tracce audio, la lunga carriera del performer.


LE OPERE AL NEON DI NAUMAN


In mostra c'è anche una significativa selezione di opere realizzate da Nauman con il neon. Si tratta di celebri lavori che indagano la natura del linguaggio e le potenzialità trasformative del testo scritto. Si passa dalle primissime opere degli anni Sessanta come The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (Window or Wall Sign) e My Name As Though it Were Written on the Surface of the Moon, ai giochi di parole dei neon Run from Fear, Fun from Rear del 1972; One Hundred Live and Die del 1984 o Hanged Man del 1985.

[Immagine in apertura: Bruce Nauman, Left or Standing, Standing or Left Standing, 1971/1999. Private collection. Collection of Dia Art Foundation, Partial gift, Lannan Foundation, 2013 © 2022 Bruce Nauman / SIAE. Courtesy Sperone Westwater, New York]

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