La luce del nero

sulla mostra

È La luce del nero la prima grande mostra ospitata nei rinnovati spazi industriali degli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello (Perugia), sede della Fondazione Burri insieme a Palazzo Albizzini. Almeno tre le motivazioni alla base della rassegna, la prima delle quali è prettamente artistica e pone al centro l’indagine sul colore nero nella produzione del “padrone di casa”, Alberto Burri, e di altri importanti artisti del Novecento. La seconda è di valenza sociale: grazie all’inclusivo progetto europeo Beam Up (Blind Engagement In Accessible Museum Projects 2020-2023), l‘esposizione si apre anche a chi è affetto da disabilità visiva. Con La luce del nero, infine, vengono ufficialmente inaugurati i riqualificati spazi espositivi dopo sette anni di lavori di restauro.


IN MOSTRA ALBERTO BURRI E I MAESTRI DEL NOVECENTO


La mostra a cura di Bruno Corà è allestita negli ampi e suggestivi locali dedicati alle esposizioni temporanee e propone la visione e la percezione del colore nero attraverso 38 selezionatissime opere firmate da Alberto Burri – che proprio in questi edifici ha dato vita ai suoi più celebri cicli pittorici – e da numerosi artisti del XX secolo. Fra gli altri, Agnetti, Castellani, Fontana, Hartung, Kounellis, Nevelson, Schifano, Soulages e Tàpies, ciascuno dei quali affronta il tema con modalità, intenzioni e risultati differenti. Attraverso appositi pannelli compilati in braille e maneggiabili riproduzioni in scala delle opere, la mostra può essere fruita anche da non vedenti o ipovedenti.


IL COLORE NERO SECONDO ALBERTO BURRI


Dalla metà del Novecento, Burri è l’artista che ha usato il colore nero più di ogni altro. La sua sperimentazione comincia nel 1948 con la creazione dell’opera Nero 1, realizzata attraverso materiali poco convenzionali per la tradizione pittorica come sabbia, pomice, catrame e cellotex. Da allora la sua ricerca sul colore nero si è sviluppata con un'intensità sempre più marcata, dando vita a una vera e propria celebrazione artistica della “materia scura” attraverso, per esempio, il celebre effetto della combustione su tela.

[Immagine in apertura: Nunzio, Senza titolo, 2019. Combustione su legno, 115 x 185 x 15 cm]

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