Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporaneo

sulla mostra

Le rappresentazioni della nostalgia offerte nel corso dei secoli dalle arti visive sono al centro della mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporaneo, allestita nelle sale dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale, a Genova. Aperta fino al 1° settembre 2024, l’esposizione racconta uno dei sentimenti umani più ambigui e sfuggenti attraverso oltre 120 quadri, sculture, illustrazioni e decorazioni, a opera di artisti italiani e internazionali del calibro di Fortunato Depero, Gustave Doré, Giovanni Battista Piranesi, Yves Klein, Giacomo Balla e Anish Kapoor, in un viaggio artistico dall'epoca rinascimentale ai giorni nostri.



LA NOSTALGIA IN MOSTRA A GENOVA


Seguendo il fil rouge della nostalgia nelle sue diverse rappresentazioni, la mostra mette in luce le sue varie espressioni, come ad esempio la nostalgia di casa e del paradiso, quella dell’epoca classica e dell’antichità, dedicando a ciascuna di esse una specifica sezione tematica. Il percorso espositivo raccoglie opere di artisti di epoche e stili sempre diversi, ma accomunate dal tentativo di dare voce a un comune senso di struggimento. Si va così dalle riflessioni solitarie de L'Odyssée – Odisseo di Jean Auguste Dominique Ingres a Concetto spaziale. Attese di Lucio Fontana, passando per i riferimenti esoterici delle incisioni di Albrecht Dürer e le composizioni mitologiche di Giorgio De Chirico. Benché il termine corrispondente sia stato coniato solo alla fine del XVII secolo, il sentimento della nostalgia ha una storia antica che l’esposizione genovese lascia emergere con forza, rivelandone la grande portata in campo culturale, storico e artistico.



120 OPERE LEGATE ALLA NOSTALGIA, DA DÜRER A FONTANA


Affiancata da laboratori e progetti speciali, organizzati nell’ambito delle iniziative promosse fin dallo scorso anno per Genova Capitale Italiana del Libro 2023, la mostra curata da Matteo Fochessati, in collaborazione Anna Vyazemtseva, coinvolge i visitatori in una riflessione aperta su un sentimento universale, che ha avuto un ruolo di primo piano nella storia dell’arte e della cultura di tutti i tempi

[Immagine in apertura: Ruggero Alfredo Michahelles, Ile de Cythère, 1933, olio su tavola, © Fondazione Centro Matteucci per l'Arte Moderna, Viareggio.]

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