Federico Zandomeneghi, Au théatre. Nel palco

In Umbria la mostra-omaggio ai maestri impressionisti

Arte

18 aprile 2025

Federico Zandomeneghi, Au théatre. Nel palco

In Umbria la mostra-omaggio ai maestri impressionisti

Arte

18 aprile 2025

Palazzo Montani Leoni a Terni accoglie una retrospettiva che racconta l'evoluzione dell’Impressionismo tra Francia e Italia attraverso le opere di artisti dei due Paesi, da Degas e Manet a De Nittis e Boldini.

Ha inaugurato lo scorso 16 aprile la grande mostra Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull'Impressionismo tra Francia e Italia, allestita nelle sale rinascimentali di Palazzo Montani Leoni, nel cuore di Terni. La rassegna si propone di celebrare le origini della corrente impressionista a poco più di 150 anni dalla sua nascita a Parigi, evidenziando l’influenza che tale movimento esercitò sulla produzione di molti artisti italiani tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.

L'esposizione raccoglie 45 opere tra sculture, dipinti e documenti, provenienti da istituzioni museali nazionali e internazionali, nonché dalle importanti collezioni di fondazioni private. Attraverso questo ricco corpus espositivo, vengono poste in dialogo le opere di maestri d’oltralpe come Edgar Degas, Jean-Baptiste Camille Corot ed Édouard Manet, con quelle degli artisti italiani che offrirono un contributo significativo all’affermazione dell’Impressionismo.

ESPOSTI A TERNI I CAPOLAVORI DI DEGAS, MONET E BOLDINI

Arricchita da un allestimento delle sale rinnovato per ricreare l'atmosfera dell'epoca, la retrospettiva umbra accoglie i visitatori con un primo approfondimento dedicato alle radici del movimento impressionista, rintracciabili nella pittura en plein air della Scuola di Barbizon. Punto centrale del percorso espositivo sono i capolavori dei grandi maestri francesi, tra cui un raro disegno di Manet, uno studio preparatorio realizzato da Claude Monet per le sue Ninfee, nonché sculture e incisioni a opera di Degas. Un focus particolare è poi dedicato a tre opere firmate da Berthe Morisot, unica esponente femminile tra i fondatori dell’Impressionismo.

L’esposizione stabilisce quindi un legame visivo con i lavori degli artisti italiani che presero attivamente parte al movimento, da Giovanni Boldini a Giuseppe De Nittis, da Federico Zandomeneghi a Medardo Rosso. Nel percorso di visita trova poi ampio spazio anche l’arte dei Macchiaioli, con opere di artisti del calibro di Giovanni Fattori e Telemaco Signorini. In chiusura, per creare un ponte ideale tra passato e presente, l’ultima sezione espositiva presenta gli "omaggi" alla rivoluzione impressionista da parte di due nomi di punta della scena contemporanea italiana: Mario Schifano e Tano Festa.

IL CONFRONTO TRA MAESTRI DELL’IMPRESSIONISMO ITALIANI E FRANCESI

Visitabile gratuitamente fino al prossimo 29 giugno, l’esposizione ternana è il risultato di un lavoro di ricerca durato oltre un anno, che ha richiesto la collaborazione di numerosi musei civici, gallerie e collezionisti istituzionali. Grazie al supporto organizzativo offerto dalla Fondazione Carit, la mostra Da Degas a Boldini potrà contare anche nelle prossime settimane su un ricco programma di eventi, incluso l’inserimento nel percorso espositivo di un’opera di recente acquisizione.

Accompagnando i visitatori in un viaggio tra i grandi capolavori della storia dell'arte a cavallo tra Ottocento e Novecento, l’esposizione a Palazzo Montani Leoni “offre l’opportunità di esplorare le connessioni tra le diverse correnti artistiche dell’epoca e di apprezzare l’eredità duratura dell’Impressionismo”, come evidenziato dai due curatori della mostra, Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano.

[Immagine in apertura: Federico Zandomeneghi, Au théatre. Nel palco]

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