A Palazzo Albergati va in scena una nuova esposizione dedicata all'universo animale. Attraverso una serie di novanta opere, che vedono protagoniste creature diverse, la mostra bolognese restituisce un avvincente e suggestivo "safari museale" sospeso tra realtà e immaginazione.

Arte, magia, divertimento e sogno si fondono insieme in occasione della nuova esposizione allestita al Palazzo Albergati di Bologna. Intitolata Animali Fantastici. Il Giardino delle Meraviglie, e visitabile fino al 5 maggio 2024, la mostra – in anteprima mondiale – ospita una serie di oltre novanta opere dedicate alle più disparate specie animali, realizzate per l'occasione da 23 autori contemporanei, dando vita a un vero e proprio zoo d'artista. Tra pitture, sculture e installazioni, le sale del palazzo bolognese si trasformano in un insolito safari sospeso tra realtà e immaginazione.ARTE E ANIMALI A PALAZZO ALBERGATI Con un allestimento privo di gabbie, chiusure e delimitazioni, l'itinerario della mostra, curato da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, raduna novanta animali d'artista, offrendo al visitatore la possibilità di immergersi in un'atmosfera fiabesca e sognante: un mondo parallelo in cui le specie vivono in totale libertà, lontane da ogni tipo di minaccia. Tra sculture, disegni e pitture, il risultato è un “viaggio” nel mondo animale che combina bestiari fantastici, giochi medievali, ibridi metamorfici, fantascienza, surrealismi pop e citazioni letterarie.  A dare vita ai capolavori esposti sono alcuni dei più apprezzati artisti del nostro tempo, da Marco Bettio a Velasco Vitali, fino a Camilla Ancilotto, Valeria Petrone e Giovanni Albanese. Tra i contributi spiccano Siamo mutanti di Sandro Gorra, dedicato alle affascinanti giraffe, Siamo fattoria di Marco Bettio che vede protagonisti asini, scimmie, topolini e cervi, e Siamo Mondi di Fulvio Di Piazza, ispirato all'immaginario fantastico di Jurassic Park e all'arte di Salvador Dalí e Max Ernst.UN NUOVO SAFARI MUSEALE A BOLOGNA Prodotta e organizzata da Artemisia, con il patrocinio del Comune di Bologna, la mostra restituisce al pubblico un inaspettato e coinvolgente safari, a metà tra arte e divertimento. “La mostra è la perfetta metafora di un mondo dove le enormi diversità e la molteplicità linguistica si sciolgono in una gigantesca famiglia allargata, una specie di pianeta ideale dove condividere spazi e risorse, senza disuguaglianze, confermando il teorema di Tom Regan che considera i diritti degli animali identici ai diritti degli umani. In questo mondo ideale, forse utopico ma certamente affascinante, il diritto al piacere e la percezione del dolore sono la chiave per considerare umani e animali su uno stesso piano normativo. Sapendo quanto sia difficile che ciò possa accadere nella realtà, ci siamo inventati questo viaggio espositivo con la migliore delle armi poetiche: l’arte visiva”, afferma il curatore Gianluca Marziani. [Immagine in apertura: foto di Gianfranco Fortuna per Arthemisia]
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